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Solo cenerini ha votato contro

Consiglio comunale spezzino unanime: “Netta contrarietà al trasporto via mare delle autobotti cariche di Gnl”

Consiglio comunale della Spezia

L’applauso assonnato di due o tre cittadini presenti tra il pubblico ha fatto calare il sipario sulla seduta di Consiglio comunale nella quale maggioranza e opposizione hanno trovato, non senza fatica, una posizione unanime e sul no al progetto di truck loading presentato da Snam nel 2019 e giunto nelle scorse settimane alla richiesta di concessione di Calata Malaspina come zona di sbarco delle autocisterne provenienti da Panigaglia. Una rotta invisa a tutti, quella che attraverserebbe il Golfo praticamente senza sosta, tanto che, dopo 3 anni di iter, il Comune della Spezia è arrivato a una posizione politica solamente ieri, a una settimana dal termine ultimo per la presentazione di opposizioni al rilasci della concessione da parte dell’Autorità di sistema portuale.

Il dispositivo dell'ordine del giorno contro il progetto di truck loading di Panigaglia

Il pubblico ha resistito sino alle 00.15, senza fiatare o lamentarsi, nemmeno di fronte all’ora e mezza sospensioni e riunioni richieste subito dopo l’appello per cercare di arrivare alla stesura di un testo condiviso da maggioranza e opposizione. Un lavorio di aggiustamenti e cancellazioni in cui si sono alternati dentro e fuori dalle rispettive stanze tutti i gruppi consiliari e i consiglieri, tranne uno: Fabio Cenerini, ormai rifiutato dagli ex alleati di maggioranza e pertanto rimasto nel mezzo, non coinvolto nella composizione e nella stesura del nuovo ordine del giorno. Alle 22.24, quando la seduta è ripresa, Cenerini ha rimarcato l’accaduto e ha preannunciato la sua contrarietà al contenuto dell’ordine del giorno.

Ritirata la mozione del centrosinistra su cui era stato convocato il Consiglio straordinario, il dibattito ha visto i consiglieri rimarcare le proprie opinioni sulla vicenda, con centrodestra e centrosinistra impegnati a rivendicare la primogenitura del no al progetto.
“Nonostante da 50 anni sia presente nel nostro golfo un imponente rigassificatore, classificato a rischio Seveso, nessuno ne mette in dubbio il funzionamento oggi, viste le esigenze energetiche del Paese. Ma qua il discorso è diverso: si parla di trasportare Gnl per l’autotrazione – ha sottolineato Guido Melley, capogruppo di Leali a Spezia – e poiché la Napoleonica ha i problemi che tutti conosciamo, Snam ha proposto di trasportare le autocisterne via mare, in un golfo già molto trafficato. Inoltre Calata Malaspina è il posto sbagliato, forse illegittimo secondo il Prp. Ma siamo contrari anche al altre soluzioni. L’autonomia di un ente si vede da queste cose: non importa se il Comune di Porto Venere, la Capitaneria di porto, l’Autorità di sistema portuale o il ministero abbiano avvallato il progetto, la nostra posizione politica è questa ed è chiara. Adsp può dare lo stesso concessioni, ma sarebbe un atto molto forte. Noi questa sera con questo documento unitario diamo mandato pieno al sindaco di dire nettamente no al progetto”.
Franco Vaira, del gruppo misto di minoranza, ha dapprima posto l’accento sulla posizione unitaria trovata pochi minuti prima: “Dovremmo ripartire da qua. Ci sono temi ambientali e della salute rispetto ai quali è necessario fare uno sforzo comune per mettere da parte vecchi rancori e diversità politiche. Siamo di fronte a una strategia con la quale Snam intende ammodernare il molo per consentire il rifornimento delle bettoline per le navi da crociera a Gnl e per i traghetto ro-ro carichi di autocisterne. Ma questo sito non è idoneo. Cosa può ancora può sopportare questo nostro piccolo golfo?”

Dalla maggioranza ha preso la parola Domenico Zito, dell’Udc, che si è rivolto al centrosinistra: “Non tenete conto del fatto che il sindaco Peracchini si è adoperato molto e ha già manifestato la contrarietà dell’amministrazione allo sbarco in Calata Malaspina, anche se gli altri enti erano concordi e anche se il Comune è stato coinvolto solo in seconda o terza battuta. Tuttavia sono piuttosto scettico sull’efficacia di questo nostro pronunciamento, visto che gli altri attori hanno dato il loro via libera”.
“Comprendo lo scetticismo – ha replicato a ruota Martina Giannetti, capogruppo Pd – ma l’importanza del nostro documento avrà un suo peso: arriva con tempistiche strette e sarà difficile per Adsp motivare un avvallo alle concessioni. Ricordo a tutti che il business plan prevede che il progetto vada avanti sino al 2048: siamo di fronte a un’iniziativa che ha una strategicità per Snam, non per la città o per il Paese, come dimostra il fatto che l’iter è iniziato nel 2019. E, quando sarà finita la crisi energetica, tornando a parlare di clima dovremmo porci l’ambizione di ripensare il ruolo del golfo, che ha dato molto e sta continuando a dare”.
Giacomo Peserico, capogruppo di La Spezia civica, ha riavvolto il nastro sino al 2007. “Quello di questa sera è un argomento non nuovo. Il dibattito su Panigaglia in quest’aula è iniziato nel 2007 in occasione dell’ipotesi di raddoppio presentata da Snam. Già allora mi ero dichiarato contrario perché la tecnologia stava crescendo e ovunque i rigassificatori in fase di realizzazione erano off shore. Nel 2015, invece, si iniziò a parlare del progetto di fornire servizi di small scale Lng, con i camion carichi di gas che sarebbero passati sulla Napoleonica. Anche allora, come gruppo di Forza Italia, ci pronunciammo contro questa ipotesi”.

“Sono parzialmente contro questo documento, e non per ripicca – ha esordito Cenerini nel suo intervento in discussione generale -. Concordo che sia sbagliato lo sbarco in Calata Malaspina, ma ritengo si possa valutare l’ipotesi di una destinazione diversa, magari più a Levante. Ricordo che il permesso a questo progetto è stato dato anche dalla Regione, e questa non è cosa da poco… Inoltra siamo in situazione internazionale eccezionale e scorgo dell’egoismo nella posizione che state tenendo. Secondo i calcoli stiamo parlando di oltre 10mila cisterne all’anno: e non è emergenza nazionale? Sono per chiedere lo spostamento della banchina di attracco e limitare nel tempo questo progetto, sino alla fine dell’emergenza energetica”.
Roberto Centi, seconda voce del gruppo Leali a Spezia, ha espresso soddisfazione per la posizione comune trovata da maggioranza e opposizione e per l’aver considerato le vicende relative a Panigaglia un tema che riguarda tutto il golfo e tutta la comunità. “Oltre al rischio di esplosione in caso di perdite, ci sarebbero da rispettare distanze di sicurezza dalle banchine, e di fatto dovremmo bloccare il porto, visto che il passaggio sarebbe continuo. Siamo nettamente contrari a qualunque altra opzione oltre a Calata Malaspina – ha detto rivolto a Cenerini – e mi auguro che la contrarietà al progetto espressa nel documento sia intesa a 360 gradi anche dalla maggioranza”.

Nel tentativo di evitare il distinguo di Cenerini, Giorgia Lombardi, esponente del gruppo Spezia con te, ha ribadito che “il documento non mette in discussione il rigassificatore” e che il gas che si vuole trasportare “è solo per l’autotrazione”. “Inoltre – ha aggiunto – la rotta taglierebbe il percorso a tutte le imbarcazioni che si muovono all’interno del Golfo. Non possiamo accettare compromessi: questa non è questione di interesse nazionale. E si tratta di un rischio non compensabile in alcun modo: non si può barattare la salute con pochi spiccioli”.
Da Massimo Lombardi, di Spezia bene comune, è giunto un appello a non buttare alle ortiche unanimità. “Da sempre sono contrario alla presenza del rigassificatore a Panigaglia, ma oggi il focus è su altro. Non nego che il sindaco si sia adoperato, ma si deve fare di più. Il piano di evacuazione, al di là del truck loading, è da approfondire e rivedere e dopo decenni di servitù a favore del Paese è il caso di pensare a un risarcimento vero”.
L’ultimo intervento prima delle dichiarazioni di voto è stato di Umberto Costantini, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Oggi scriviamo una pagina di buona politica successiva a una fase di confronto e condivisione: ambiente e salute non hanno colore politico. Spero situazioni come questa si ripetano più spesso in quest’aula e ringrazio i colleghi dell’opposizione per aver presentato una mozione interessante che ha dato il via a un interessante dibattito e al sindaco Peracchini per quello che ha fatto rispetto a questa vertenza”.

Annunciando il voto favorevole, il dem Marco Raffaelli ha dichiarato che “le epoche e le vocazioni delle città cambiano. Non siamo più negli anni Sessanta o Settanta, oggi diciamo basta alle servitù. E per farlo bisogna saper alzare la testa”.
Dai banchi della Lega è intervenuto il consigliere Gianmarco Medusei: “Esprimo rammarico per essere arrivati a parlare di questo progetto sul filo di lana: in commissione si sarebbe potuto fare un percorso più approfondito. Il nostro è un territorio che ha dato tanto, perché non iniziare a chiedere? Si è iniziato a parlare in modo serio di viabilità alternativa, visto che la Napoleonica è vetusta: perché non portare avanti questa ipotesi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Vaira: “E’ sempre più evidente la necessità di una viabilità alternativa, ma è impossibile per i Comuni avere le risorse necessarie per realizzarla. Perché non aprire una trattativa con Snam perché contribuisca alla spesa?”.
Sul finale, dunque, il dibattito è scivolato su una aspetto che sembra slegato dal nocciolo della questione, ma che in realtà è legato a doppio filo alla possibilità di rifornire gli hub dell’autotrazione a Gnl con cisterne caricate a Panigaglia. Ma non via mare, bensì via terra, e senza percorrere la povera Napoleonica.

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