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No alle autobotti di Gnl via mare, sindaco e opposizione ne rivendicano la paternità. Cenerini: “E’ una posizione demagogica”

Consiglio comunale della Spezia

Una rondine non fa primavera, nemmeno a Palazzo civico. La stesura e l’approvazione di un documento unitario firmato da maggioranza e opposizione per dire no al trasporto delle autobotti cariche di Gnl da Panigaglia a Calata Malaspina ha portato a un idillio che è durato il tempo di un battito di ciglia. O forse nemmeno quello: semplicemente sarebbe stato difficile sostenere una posizione differente, impresa nella quale si è invece imbarcato Fabio Cenerini, ormai corpo estraneo all’interno del centrodestra spezzino.
Tornando ai due blocchi solitamente contrapposti, come già sottolineato nella cronaca della serata, insieme alle argomentazioni della contrarietà al progetto molti dei consiglieri che sono intervenuti lo hanno fatto per rivendicare la primogenitura della posizione unitaria.

Uno sport al quale questa mattina non ha voluto sottrarsi il sindaco Pierluigi Peracchini, che ha affidato il suo pensiero a una nota stampa: “Soddisfazione per il voto a larghissima maggioranza sul progetto di caricamento Gnl su autobotti/isocontainer e rifacimento pontile secondario rigassificatore Panigaglia. L’azione dell’amministrazione su questo tema è sempre stata coerente e chiara, senza ambiguità di sorta, ovvero sulla contrarietà a vedere passare le bettoline davanti al nostro molo e in Calata Malaspina e scaricare dei camion di fatto in centro città. Abbiamo ribadito la nostra coerenza anche in occasione di questo Consiglio comunale straordinario e sono soddisfatto che finalmente l’opposizione abbia sposato pubblicamente la nostra posizione. Un risultato utile per tutta la città”.

Diametralmente opposta rispetto a quella del primo cittadino è l’opinione su chi sia stato a indicare la strada dei gruppi di minoranza.
“Ieri sera il consiglio comunale a larghissima maggioranza ha votato contro il progetto delle bettoline cariche di autocisterne piene di gas che Gnl Italia (gruppo Snam) vorrebbe movimentare da Panigaglia alla costa opposta del golfo. Rivendichiamo con forza un risultato politico per il quale ci siamo battuti negli ultimi anni, che ha visto una fattiva concertazione con le forze di maggioranza dopo che il sindaco aveva assunto in passato posizioni ondivaghe – affermano i gruppi consiliari Leali a Spezia, Partito democratico/Art. 1, Spezia con te, Spezia bene comune e gruppo misto di minoranza -. Con il voto di ieri sera il primo cittadino ha ricevuto pieno mandato per depositare entro il prossimo 15 novembre le osservazioni contrarie al progetto presso l’Autorità di sistema portuale, dove è in itinere la richiesta di concessioni demaniali a terra ed a mare avanzata da Gnl Italia. E confidiamo che l’ente di Via del Molo non proceda contro il parere del nostro Comune, che rappresenta l’intera cittadinanza spezzina e che ha fatto propria una posizione largamente diffusa in tutte le comunità che vivono il nostro territorio ed il nostro golfo.
Vogliamo precisare che, con il voto di ieri sera, per senso di responsabilità non abbiamo inteso mettere in discussione l’operatività dell’impianto di Panigaglia in piena emergenza energetica, anche se abbiamo espressamente richiesto alla Giunta comunale di verificare in seno alla competente commissione consiliare lo stato di attuazione del Piano di Sicurezza ed Evacuazione del rigassificatore di Panigaglia, unico impianto del genere presente in Italia on shore e vicino ai centri abitati. Ma con altrettanta fermezza ci siamo opposti invece ad un servizio – quello delle autobotti cariche di gas per il comparto dell’autotrazione – non strettamente collegato alle attuali esigenze di fabbisogno energetico nazionale e che può e deve essere eventualmente realizzato altrove: il nostro Golfo non è idoneo a sostenere questo nuovo servizio potenzialmente pericoloso né via mare né tanto meno via terra lungo la strada Napoleonica.
Spiace rilevare come il Ministero della Transizione Ecologica non abbia ritenuto di sottoporre a Via un progetto come questo, ma rimaniamo convinti di aver fatto bene a contrastare una nuova servitù permanente nel nostro golfo, già intasato peraltro dalla presenza di navi portacontainer e da crociera, naviglio militare e battelli passeggeri, grandi yacht ed unità del piccolo diporto.
Ora la palla è in mano all’Adsp per la pratica delle concessioni demaniali, ma parallelamente l’iter è ancora in corso al Mite che dovrà ottenere comunque anche il parere della Regione: ci aspettiamo che a Genova come a Roma nessuno pensi di scavalcare la posizione di netta contrarietà assunta dal nostro Comune e vigileremo su tutti i passaggi. La battaglia continua ed è giusto combatterla uniti”.

Diverso il tenore dell’intervento di Fabio Cenerini, componente solitario del gruppo misto di minoranza e unico a votare contro il documento condiviso. “Mentre il sindaco Peracchini snobba il consiglio comunale, non proferendo una parola in aula su un argomento così importante per la città, di solito preferisce affidarsi a comunicati stampa nemmeno scritti da lui, ieri sera in consiglio è andata in scena la pagina dell’egoismo spezzino! E’ facile essere altruisti, quando sono gli altri a dover dare e la politica spezzina, trasversalmente in un idillio mai visto, accontenta il suo elettorato! Così il gas da autotrazione per l’Italia, diventa un fatto marginale e nessuno propone niente di nuovo, se non un becero no!
Ovviamente siamo tutti d’accordo sul fatto che il rigassificatore di Panigaglia sia un errore storico in quella posizione a terra e all’interno di un golfo e che faccia correre grossi pericoli a tutti, però siamo in una situazione di piena emergenza energetica nazionale e mondiale, ci chiedono di abbassare i riscaldamenti, di diminuire i consumi di energia, ma Spezia in tutto questo rifiuta di fare la sua parte.
Quindi la mia proposta è che va modificato il punto di attracco, certamente non va bene Calata Malaspina, così vicina alla città, ma va cercata un’area più a est. No alla richiesta per 24 anni, ma ok nella situazione di emergenza contingente, che potrà durare al massimo qualche anno e contestualmente al tutto avviare le procedure per chiedere lo smantellamento del rigassificatore, che se è strategico per la zona può essere trasferito lontano dalla costa e dal golfo.
C’è anche da chiedersi, come mai non sia stato avviato un percorso di approfondimento nell’apposita commissione, per audire Gnl Italia e tutti gli altri organi competenti nella vicenda, che hanno già rilasciato permessi dall’Autorità di sistema portuale, alla Capitaneria di porto, alla Regione Liguria, non ultimi i Vigili del fuoco, magari si poteva discutere con più competenza in materia, ma che importa, l’unica cosa per maggioranza e opposizione era dire un no a prescindere, senza informarsi e senza ragionare e la conseguenza è stato il mio voto contrario a un documento soltanto demagogico!”.

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