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Le priorità del sindacato

Pensionamenti, personale, futuro base navale e turismo militare: Flp Difesa incontra il capo di stato maggiore Credendino e l’ammiraglio Giurelli

Porta principale arsenale marittimo
- Foto d'Archivio

Il sindacato Flp Difesa ha incontrato il capo di stato maggiore Enrico Credendino e l’ammiraglio Enrigo Giurelli del 1° Reparto di stato Maggiore. I due confronti sono stati organizzati alla Spezia e a Palazzo Marino, a Roma. Per Flp Difesa hanno partecipato la responsabile nazionale Enza Teofili, due componenti della segreteria nazionale, Ilio Bonomi quale coordinatore interregionale Nordovest e Christian Palladino coordinatore provinciale della Spezia e Massa – Carrara, entrambi del territorio spezzino.
“Durante l’incontro con Credendino – si legge in una nota di Flp Difesa -, tutti rappresentanti sindacali, hanno sottolineato l’importanza di definire chiaramente gli obiettivi strategici della Base Navale Spezzina e di avere accesso al piano industriale, compreso quello relativo alla Base Blu, sollevando preoccupazioni riguardo alla diminuzione degli organici a causa dei pensionamenti annuali. Una condizione che sta mettendo sotto pressione numerosi reparti”.
Nel corso della riunione Pisano ha richiesto, ad integrazione, la valorizzazione del nuovo progetto “Nucleo Uffici e Pensioni” per il personale civile della Difesa: “E’ necessario garantire la copertura tabellare dell’organico”.
Per Flp difesa: “La soluzione, di fatto, sarebbe quella di indirizzare, prioritariamente, i prossimi assunti e il personale che transita all’impiego civile verso il progetto al fine di evitare un collasso per mancanza di personale. Pisano ha rappresentato l’importanza del nuovo 4° reparto di MarisezioDiram, per migliorare il supporto e la qualità del servizio per il personale civile”.
Tra gli argomenti messi sul tavolo anche la visione del “turismo militare”. Su questo punto il sindacato ha rilanciato anche la proposta di “Inserire nel percorso museale, il vecchio progetto di un sommergibile, che potrebbe aumentare l’attrattività del Museo Tecnico Navale e del territorio cittadino – si legge ancora nella nota – .L’ammiraglio ha ribadito che l’area della Base militare resterà alla Marina e ha evidenziato la necessità di finanziamenti, sia pubblici che privati, per modernizzare l’Arsenale e raggiungere i livelli standard europei, garantendo competitività alle aziende del territorio, impiegandole e affidandogli anche aree militari”.
Stando a quanto riferito dal sindacato: “E’ stato riconosciuto anche l’evidente stato di ‘degrado’ in cui versa la Base Navale, accennando però a progressi di modernizzazione inerente alla parte amministrativa, con l’introduzione di nuovi strumenti e applicazioni tecnologiche, attraverso sistemi elettronici e nuovi applicativi dedicati, come ad esempio il Gestpers. Un programma informatico, operativo a partire dalla fine di luglio e che consentirà, ad ogni dipendente, di verificare la propria situazione lavorativa direttamente dal cellulare o tablet. Tuttavia sarà necessario superare alcuni ostacoli, come la cybersecurity degli applicativi e la formazione del personale”.
I sindacati ritengono importante l’intervento dell’ammiraglio Credendino perché: “E’ stato la sottolineatura rispetto all’importanza di ridurre al minimo il divario stipendiale e di trattamento tra personale civile ed il personale militare. Ha annunciato, inoltre, di incontri periodici da pianificare ogni quattro mesi al fine di monitorare la situazione. Contestualmente a Palazzo Marina, si discuteva della delicata condizione dei militari che transitano all’impiego civile e le loro assegnazioni”.
“E’ stata una riunione molto lunga – afferma Palladino -. Lo Stato maggiore, rappresentato dal Capo del 1° Reparto personale, ammiraglio di divisione Enrico Giurelli, ha evidenziato alle organizzazioni sindacali. Le difficoltà della Forza armata nel gestire il fenomeno dei transiti che sta assumendo dimensioni allarmanti, anche se, a nostro avviso, prevedibili. Negli ultimi anni, infatti, il personale della Marina militare che, perdendo l’idoneità al servizio, è passato al ruolo civile, si è attestato su una media annuale di circa 300 unità, di gran lunga superiore a quello transitato delle altre forze armate”.
“Solo nel 2023 di 500 transiti, il 59 per cento ha interessato la Marina, il 24 per cento l’Esercito, il 13 per cento i Carabinieri ed il 4 per cento l’Aeronautica – prosegue la nota -. Da qui la necessità, a detta dello Stato maggiore, di dare attuazione a quanto nella circolare del 25 luglio 2023 che, solo per la Marina militare, ha modificato il criterio di assegnazione, non vincolandola all’ultima sede di servizio da militare, come accade per quello delle altre forze armate, ma prevedendo la possibilità di destinare il personale in transito, su tutto il territorio nazionale. Flp Difesa ha scritto una nota al Gabinetto del Ministro denunciandone le criticità e chiedendo, sull’argomento, un confronto.
Allo stato attuale, a parte i casi tutelati da legge, per i quali lo Stato maggiore ha ribadito l’utilità di produrre la documentazione il prima possibile, anche in fase di transito, le assegnazioni avvengono in base alle carenze organiche comparate fra tutti gli Enti del territorio nazionale, riferiti al profilo professionale attribuito”.
“Come Flp Difesa – sottolinea la nota -, nel nostro intervento, abbiamo premesso che bisogna innanzitutto chiedersi e agire sul motivo per cui la Marina militare ha le percentuali più alte di transiti, migliorando anche la condizione militare e pur comprendendo le criticità, abbiamo sottolineato come non sia accettabile applicare criteri rigidi che non tengano in debita considerazione il fatto che il personale militare transita per motivi di salute che non sempre sono riconducibili a fattispecie già tutelate da legge”.
“A questo si aggiunge il fatto che situazioni personali, economiche, famigliari possono acuire il disagio e la sofferenza, anche psicologica, in una fase delicata come il cambio di vita lavorativa e, assegnando il personale lontano dal proprio domicilio o dalla famiglia si genera esclusivamente uno spostamento del problema, se non anche un peggioramento delle condizioni – proseguono da Flp Difesa -. A nostro avviso, volendo anche comprendere, pur non condividendola, la ratio della disincentivazione al transito operata dalla Forza armata, la stessa ci appare troppo limitativa”.
“I vertici della Marina Militare dovrebbero preoccuparsi di migliorare le condizioni di vita lavorativa e non mettere in difficoltà chi già di suo si trova in condizioni di fragilità – aggiungono dal sindacato -, pensando di sopperire, alle ben note e annose carenze organiche del personale civile, con il ricorso al personale affetto da fragilità che, in ogni caso, dovrebbe essere tutelato e non penalizzato da criteri di impiego che rischiano di creare notevoli difficoltà sia in ambito personale che lavorativo. Per stessa ammissione dell’Amministrazione, la maggioranza dei casi di perdita dell’idoneità al servizio militare incondizionato avviene per problematiche psicologiche riconducibili a ‘disturbi dell’adattamento’. Risulta quindi poco comprensibile come si pensi di mitigare gli effetti di tale disturbo allontanando il dipendente dal proprio domicilio, dai propri affetti, creandogli spesso ulteriori difficoltà di tipo logistico ed economico”.
“Abbiamo chiesto – prosegue la nota – di promuovere la sospensione oppure la revisione della circolare di Persociv e di avviare incontri tematici, da realizzarsi il prima possibile in modo da trovare soluzioni alternative ed il più possibile condivise, come per esempio, di aprire alla possibilità di transitare anche nelle Capitanerie di Porto e in altre pubbliche amministrazioni”.
“L’amministrazione, pur riconoscendo la pertinenza e la puntualità delle osservazioni e dell’analisi di Flp Difesa – proseguono dal sindacato – , ha però ribadito l’intendimento, per le proprie esigenze funzionali, di voler procedere con le metodologie attuate fino ad ora, rigettando, al momento, l’ipotesi di promuovere la cancellazione/revisione della circolare di Persociv, ma le nostre forti pressioni hanno portato ad un aggiornamento di riunione per metà aprile, periodo nel quale le organizzazioni sindacali dovrebbero anche essere chiamate al previsto incontro con il Capo di Stato maggiore, avendo ricevuto garanzia che in questo lasso di tempo lo Stato Maggiore non procederà a fasi di assegnazione se non a tutela di quel personale in fase di transito per il quale ci sia il rischio reale di sforamento dei termini che portano a riduzione stipendiale”.
“Nonostante questa apertura – conclude la nota -, continuiamo a ritenere estremamente afflittivi i criteri riportati nella circolare di luglio e quindi auspichiamo che, nel prossimo incontro, la Marina militare. prenda coscienza della necessità di giungere a criteri di impiego che tengano conto non solo delle esigenze di Forza armata, ma che vadano anche incontro alle esigenze dei lavoratori con patologie certificate e accompagnate spesso da disagi economico/sociali e familiari. Si ritiene pertanto necessaria la sospensione delle modalità applicative della più volte richiamata circolare, così come rappresentate dalla Forza armata, soprattutto in considerazione che le stesse stanno intervenendo in corso d’opera quando un certo numero di personale militare aveva già iniziato la procedura di transito con regole differenti e meno penalizzanti e soprattutto uguali a quelle del personale delle altre forze armate. Sugli sviluppi del confronto con lo Stato maggiore ci saranno ulteriori aggiornamenti ma, nel frattempo, interesseremo nuovamente il Ministro perché riteniamo che questa, nell’interesse di tutti gli attori e per i risvolti che comporta, non può più essere un fenomeno sottovalutato dall’autorità politica”.

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