E’ lei la più piccola passeggera di Nave Vulcano, che oggi ha portato alla Spezia 62 profughi della Striscia di Gaza. Si chiama Eleen Italia, ed è nata proprio sull’unità di supporto logistico della Marina Militare il 23 dicembre 2023. Sua madre, 23 anni d’età, vi era salita a bordo nel porto egiziano di Al Arish, 20 chilometri dal varco di Rafah, per cercare cure per un’altra figlia. “Ci ha avvertiti di essere a termine gravidanza, l’abbiamo valutata e nel giro di 24 ore ha iniziato il travaglio – ha raccontato Maita Sartori, ginecologa della Fondazione Francesca Rava che era a bordo in quei frangenti -. Il parto è andato benissimo. Un’esperienza fantastica”.
Come gli altri profughi sbarcati questa mattina sul Molo Fornelli, ha ricevuto un pasto preparato ieri sera all’interno della Cittadella della Pace da alcuni migranti che hanno compiuto un viaggio della speranza prima di loro. “Un gesto di fraternità da parte di persone che, per strade diverse, hanno impegnato una strada verso la salvezza – spiega Don Luca Palei, direttore della Caritas diocesana che gestisce la cittadella -. Un pochino di luce per questi bambini. Se non riesci ad amare il fratello che vedi di fronte a te, come farai ad amare un dio che non vedi? Questo ho detto ieri ai giovani che erano alle messa”.
Oltre a Caritas, nell’accoglienza è stata coinvolta la Comunità di Sant’Egidio, l’Arci e la Federazione delle Chiese evangeliche che hanno messo a disposizione i loro mediatori culturali, che sono saliti sui sedici mezzi della Croce Rossa, tra ambulanze e minivan, che si occupano in queste ore di smistare i pazienti in alcuni ospedali pediatrici del nord e centro Italia grazie all’opera di 45 volontari.
Sono 18 i minori che hanno viaggiato a bordo del Vulcano, di cui 14 feriti e bisognosi di cure specialistiche. Portano sul corpo gli effetti dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Quattro quelli destinati al Gaslini di Genova; gli altri sono attesi tra Meyer di Firenze, Rizzoli di Bologna, Buzzi e Peri di Milano, Bambino Gesù di Roma. Un primo gruppo di bambini, bisognosi di cure urgenti, era già arrivato il 29 gennaio scorso con un volo militare su Ciampino.
La scelta di attraccare al porto commerciale, invece che all’interno della base navale, è stata dettata dalla necessità di evacuare alcuni feriti impossibilitati a camminare. Per loro è stato necessario organizzare la presenza di un ambulift, veicolo che permette di sollevarsi e arrivare all’altezza del ponte dove è situata l’area sanitaria, che avrebbe avuto minor spazio di manovra all’interno dell’arsenale marittimo. Tra poche ore il Vulcano lascerà nuovamente la Spezia per mettere la prua su Taranto, dove preparerà una nuova missione in Medio Oriente.