Eduardo Macia e Stefano Melissano cancellano un pezzo importante della rosa uscita dagli ultimi due anni di serie A, ma anche una fetta di ciò che hanno costruito in estate per fare bene in serie B, ritornando sul proprio lavoro per rettificare una traiettoria che spaventa. Un processo che però non si conclude nelle ultime ore di calciomercato, perché l’israeliano Shon Weissman si tira indietro per l’inserimento della Salernitana di Walter Sabatini e Raymonds Krollis non riesce a firmare in tempo utile il passaggio in prestito alla Triestina in serie C.
La finestra di gennaio 2024, destinata a diventare una delle più importanti della storia recente del club, si chiude oggi con gli arrivi ufficiali del centravanti Giuseppe Di Serio dall’Atalanta e la cessione di Mirko Antonucci al Cosenza in prestito. In quest’ultima operazione ha grande peso l’impronta di Luca D’Angelo, che ha chiesto da tempo calciatori motivati per cercare una salvezza che sarebbe un’impresa per come si è messa oggi la stagione. Niente nomi, tanta sostanza.
Il fantasista romano è l’emblema di chi si è perso evidentemente in un equivoco. Non era venuto allo Spezia per farsi trascinare in serie A ma, viceversa, doveva essere quello che avrebbe portato quel qualcosa in più per giocare un campionato di vertice. Non è andata così, l’acquisto più importante della scorsa estate – 1.6 milioni + 150mila di bonus, buona parte del budget totale – non ha mai fatto la differenza. A Como due settimane fa ha appoggiato un pallone al portiere di casa a non più di sette metri di distanza e sullo 0-0: D’Angelo lo ha richiamato in panchina alla fine del primo tempo e non l’ha più utilizzato. Quando poi Antonucci stesso ha manifestato il desiderio di cambiare aria a gennaio, il club gli ha aperto l’uscita di sicurezza e mostrato la via.
Poteva salutare anche Luca Moro, messo in lista di sbarco da autunno inoltrato. Il centravanti si è sciolto con gli ultimi caldi estivi, ma per lui D’Angelo non ha mai mancato di spendere parole di fiducia, elogiando il suo atteggiamento in allenamento e mandandolo in campo anche nella recente trasferta di Pisa. E’ andato vicinissimo a partire già ieri, quando con il Cittadella si era palesato lo scambio con Filippo Pittarello. La città murata era soluzione non gradita allo stesso Moro che aveva invece detto sì alla Reggiana.
Questo pomeriggio il passaggio in Emilia sembrava doversi infine fare. Ma qui è stato Shon Weissman del Granada a fermare il domino. Con i documenti che già viaggiavano tra Spagna e Italia, l’improvviso dietrofront. Ufficialmente per dubbi sulla collocazione in serie B, di fatto, si sarebbe capito poco dopo, perché la Salernitana si è trovata senza un attaccante a poche ore dalla fine del mercato. Inserimento e chiusura, pare, con il deposito a pochi secondi dalle fatidiche 20.
Moro rimane dunque, con la speranza di trovare un passo diverso con D’Angelo, che in queste settimana ha sempre chiarito di non avere alcun problema a tenerlo. Certo che da settimane l’ex Frosinone aveva la valigia in mano e c’è da sperare che questo aspetto non incida a livello mentale. Di certo situazione non gestita con il massimo della linearità. Come quella di Raymonds Krollis, per cui si era trovata all’ultimo una soluzione in prestito in serie C alla Triestina che gli avrebbe garantito minutaggio. Niente da fare, la firma tarda e l’affare sfuma dopo il tramonto. Per lui la prospettiva di essere oggi la punta di scorta diventa certezza assoluta. Una storia che sembra quella di Strelec, l’altro cannoniere venuto dal freddo. Che al freddo è presto tornato.
Se ne vanno invece ingaggi pesanti e giocatori, teoricamente, di categoria superiore. Macia piazza in Grecia il portiere Dragowski, in Francia lo scontento Amian, a Empoli la delusione Zurkowski. Osserva Ekdal rescindere e tornare in patria. Lo Spezia risparmia quasi 2 milioni di euro di monte ingaggi con questa mossa e punta ad evitare minusvalenze in bilancio a giugno. Con Amian, costato quasi 4 milioni, l’operazione va già in porto a titolo definitivo.
Per Dragowski e Zurkowski molto dipenderà da come se la caveranno nei prossimi mesi. Il portiere punta all’Europeo attraverso la maglia del Panathinaikos; con la vetrina continentale, anche da riserva, la prossima estate si potrebbe cedere con maggiore facilità,. La mezzala è subito ritornato alla grande in serie A: al di là della beffa tecnica, allo Spezia la cosa non può che far piacere avendolo pagato circa 3.4 milioni di euro.
Qui però c’è da salvare la categoria, operazione che dovrebbe essere la priorità. Il saldo dei giocatori di movimento dice più tre, un’aggiunta per reparto. Vignali, Mateju e Jureskin risolvono le carenze al reparto terzini, che si era acuita dopo il lungo infortunio di Reca e la definitiva bocciatura di Moutinho. Il centrale Tanco prende il posto di Serpe, che D’Angelo aveva presto accantonato scegliendo Bertola come difensore giovane da valorizzare. A centrocampo ci sono Nagy per Ekdal e Jagiello per Zurkowski in una ristrutturazione che si sovrappone caratteristica per caratteristica, acquisendo maggiore approccio da cadetteria. Di Serio è il centravanti di peso che si giocherà il ruolo con Pio Esposito, già ben oltre il rischio sovrautilizzo per i suoi 18 anni. Falcinelli porta esperienza e duttilità e a lui lo Spezia è destinato ad affidarsi spesso e volentieri.
Servivano soprattutto i gol e questi dovranno portarli i nuovi. Non solo gli attaccanti, ma anche i centrocampisti. Ma li dovranno portare anche i vecchi che hanno reso meno del previsto. Innanzitutto Moro e poi l’altro confermato di peso, ovvero Daniele Verde. E’ lui l’acquisto più importante di gennaio, contro ogni previsione. Tra pochi giorni il rinnovo del suo contratto sarà ufficiale. E ora serve solo salvarsi, in un’annata che si è fatta complicatissima. Ci sono ancora 16 partite: possono essere una fine, ma possono essere anche un inizio.