La profezia di Luca D’Angelo è dell’11 gennaio scorso: “Moro non mi risulta in partenza. Io lo tengo volentieri, perché a mio avviso può esplodere da un momento all’altro e mi auguro lo faccia con la maglia dello Spezia. Non vedo perché dovrebbe andare via”. Detto fatto, due settimane dopo sfuma sul filo di lana l’arrivo di Pittarello dal Cittadella e il centravanti ex Frosinone si trova a cancellare il biglietto del treno per Reggio Emilia, dove lo stavano già aspettando.
E’ l’inizio del secondo tempo di Luca Moro in riva al golfo. Arrivato qui per la consacrazione dopo aver conquistato la serie A sul campo, il fresco 23enne si era spento su un rigore alla seconda giornata in quel di Catanzaro. Questa volta dagli 11 metri, quelli del penalty messo a segno contro il Cittadella lo scorso sabato, proverà a costruire un qualcosa di diverso da ora in poi, sull’onda dei suoi stessi propositi estivi: “Io ragiono giorno per giorno, devo restare con i piedi per terra e continuare a lavorare”.
Il fatto è che il calendario e la circostanza lo catapulta di nuovo verso una maglia da titolare che gli manca dal 23 dicembre 2023. Si giocano cinque partite in tre settimane prima della sosta nazionali, compresi gli scontri diretti con Feralpisalò e Sud Tirol, e poi al rientro ci saranno subito le partite chiave in casa contro Ascoli e Lecco nel giro di cinque giorni.
In un’ottica di turn over, oggi Moro è un passo davanti a Pio Esposito che ha speso moltissimo nel cuore dell’inverno. Nella giornata in cui lo Spezia si gode l’intesa tra Falcinelli e Di Serio, ha mostra uno stato di forma interessante e anche la mente sgombra, dopo le voci di mercato. E’ a quota 4 reti con un minutaggio che è meno della metà di quello conquistato la scorsa stagione, quando chiuse a sei.
