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Potrebbe ospitare l'arena cinematografica estiva

Iniziati i lavori alle Clarisse, l’area sarà pronta nella primavera 2024

Sono finalmente partite nelle scorse settimane le opere di consolidamento, messa in sicurezza e pulizia all’interno dell’area dell’ex Convento delle Clarisse e Chiesa Santa Cecilia, l’ultimo vuoto urbano in centro storico rimasto irrisolto sulle macerie della Seconda guerra mondiale. Un luogo importante nel passato: la sua costruzione ebbe inizio nel 1593 ma la struttura religiosa entrò in funzione, con l’ingresso delle prime monache, soltanto nel 1648. Fu, ad ogni modo, uno dei simboli della comunità d’un tempo che fu parzialmente distrutto nel 1943 quando nelle sue stanze ospitava la sede del Museo Civico, oggi ospitata dal Castello San Giorgio. All’epoca i locali ospitarono la collezione archeologica, ma per via della circostanza bellica, venne sapientamente seppellita gran parte dei reperti archeologici. Da qui la necessità storica di intervenire con uno scavo per capire che cosa realmente ci fosse rimasto sotto, prima ancora di mettere mano ai ruderi architettonici che da decine di anni sono in prima vista e che attendono un adeguato recupero.

 

Lavori in corso ai ruderi delle Clarisse

 

In questo periodo uomini e mezzi hanno iniziato a lavorare in quella che sarà la prima fase degli interventi: dagli sfalci alla messa in sicurezza nell’ottica di una totale riqualificazione e valorizzazione dell’esistente, con opere di restauro e un futuro utilizzo misto. Da da una parte un percorso di visita ad hoc che collegherà l’area alla sottostante recuperata galleria anti-aerea Quintino Sella nell’ambito di un recupero del quartiere del Poggio, laddove nacque il primo nucleo della città; dall’altro l’utilizzo dell’area per il tempo libero con diverse possibili destinazioni. Il progetto è di Spira Srl, la direzione dei lavori è affidata all’architetto Caterina Marmori, le imprese esecutive sono Rti Kairos – Gr Restauro. Al termine dei lavori, L’importo complessivo è certamente significativo: 478.821 euro, dei quali 98897 riguardanti la messa in sicurezza. Secondo il cartello di cantiere, le opere si concluderanno il 14 maggio prossimo, una tempistica confermata dall’assessore ai lavori pubblici, Pietro Antonio Cimino: “Sono iniziati i lavori del secondo lotto del Parco delle Clarisse, che saranno conclusi entro la prossima primavera insieme al secondo lotto del Parco delle Mura”. Il Comune della Spezia sta studiando la possibilità che l’area recuperata possa ospitare il cinema all’aperto, che quest’estate non è stato organizzato.

 

Il Convento delle Clarisse prima della guerra

 

Le monache di Santa Chiara rimasero sulla collina del Poggio per 150 anni durante le quali ampliarono l’edificio realizzando la chiesa di Santa Cecilia a sud ed altre due ali ad est e ad ovest: i tre corpi di fabbrica aggiunti al nucleo primitivo vennero così a formare un chiostro chiuso su tre lati ed aperto a nord, verso monte. Poi con la soppressione degli ordini religiosi, sopraggiunta con la rivoluzione francese nel 1798, si giunse alla confisca dei beni a favore dello Stato: il convento (approfondisci la storia qui) venne così destinato a scuola pubblica per 80 anni ma nel 1880 fu anche sede distaccata dell’Ospedale Sant’Andrea (la cui sede centrale si trovava in un altro ex convento, quello dei Frati Minori di San Francesco da Paola) per i malati di lungo corso prima e quelli di colera dopo, quando l’epidemia sconvolse la città. Ospizio nel ‘900, soggetto a modifiche radicali nei primi decenni del secolo scorso come la demolizione di una parte dell’ala sud resasi necessaria per l’apertura, verso monte, di via XX Settembre. Poi la storia più recente, la collezione archeologica, le bombe e l’abbandono. Da qui la necessità di intervenire.

 

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