A due anni dall’acquisto dello Spezia Calcio, il piano di consolidamento del club da parte della famiglia Platek vive una stagione cruciale. Se la cancellazione del blocco del mercato comminato dalla Fifa per la vicenda nigeriani ha permesso di tornare ad investire sul parco calciatori, la terza salvezza consecutiva sarebbe un passo davvero importante per consolidarsi nel novero delle venti realtà calcistiche più importanti d’Italia.
Poche provinciali sono riuscite a giocare quattro serie A di fila negli ultimi anni, forse il solo Livorno di Spinelli tra 2004 e 2008. Empoli e Spal si sono fermate a tre. Pochissime poi le neopromosse, una di queste il Chievo che ne giocò sei tra 2001 e 2007 e poi di nuovo undici a cavallo della decade successiva, fermata proprio dallo Spezia ai playoff di serie B nel 2020 durante il tentativo di terza ascesa.
Salvarsi quest’anno appare di particolare importanza visto i venti di riduzione degli organici che continuano a spirare sulla massima serie. “I calendari sempre più intasati e una migliore valorizzazione del brand impongono una riflessione approfondita, che non si può più rinviare”, ha detto in queste ore il presidente federale Gabriele Gravina, da sempre aperto ad una serie A a 18 squadre e forse anche a 16. Anche se è difficile negare che in questi anni il novero delle retrocesse – di cui hanno fatto parte Parma, Genoa, Cagliari e con la Sampdoria a grosso rischio – ha smentito la teoria della totale scontatezza della lotta salvezza, per mostrare invece una tendenza al rinnovamento “generazionale”. I programmi di crescita dei Platek si inseriscono in un momento di cambiamento del calcio che potrebbe restringere la porta del paradiso per tante piccole.
Lo Spezia, che è passato da 80 a 140 dipendenti totali nel giro di pochi mesi, si appresta a mettere a terra un piano di consolidamento delle infrastrutture di lungo periodo. Al prossimo consiglio comunale arriverà in discussione il programma di rifacimento del Picco che contiene anche la nuova concessione di 35 anni a favore di Via Melara, mentre il bando per la gestione del Comunale di Follo è un ragionamento sulla base di 18 anni, acquisibili anche in questo caso attraverso lavori di ampliamento e razionalizzazione.
La partita della “domenica” in un Picco da serie A fino al 2058 per un canone 49.800 euro annui. Allenamenti della prima squadra e delle primavera a Follo fino al 2041 per una cifra praticamente uguale: 48mila euro all’anno come base d’asta. Terzo domicilio al Ferdeghini, per cui esiste un accordo pluriennale con la Ten Sport Entertainment srl, società reduce dall’era Volpi a cui si deve l’apertura di questa nuova fase della storia dello Spezia Calcio, che rimarrebbe casa delle giovanili dall’U17 in giù e sede della società.