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Ricorso sul biodigestore, Rosson attacca Peracchini: “Consiglio escluso dalla scelta e avvocato della Provincia ignorato”

Alessandro Rosson

Il capogruppo della Lega Salvini Premier in Provincia Alessandro Rosson contesta la scelta del Presidente Pierluigi Peracchini, che ha deciso unilateralmente di ricorrere contro la sentenza del TAR Liguria che ha bloccato la realizzazione del Biodigestore a Saliceti affiancandosi al ricorso del suo capo politico “l’arancionissimo” Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
“E’ una vergogna – tuona il consigliere leghista – che il Presidente della Provincia Peracchini a soli due mesi dalla fine del mandato, decida con un suo decreto di ricorrere al Consiglio di Stato per poter realizzare il Biodigestore a Saliceti, soluzione che i comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra non vogliono assolutamente realizzata nel loro territorio. Sorprende anche come sia stato escluso dalla discussione, di una scelta così importante, il Consiglio Provinciale e i suoi Consiglieri di cui mi onoro di fare parte, anche quelli della maggioranza di centrodestra che lo sostengono, che ne sono venuti a conoscenza dalle pagine dei giornali. Un’altra stranezza di questa operazione voluta dal solo Presidente-Sindaco Peracchini è l’aver escluso l’Avv. Veronica Allegri in organico alla Provincia della Spezia, da questa procedura per affidarsi esclusivamente ad un avvocato del Foro di Genova con costi stimati che peseranno sulle casse della Provincia spezzina per circa € 20.000,00. Ribadisco come la posizione dei consiglieri della Lega-Salvini Premier di Santo Stefano Magra e la mia, in veste di capogruppo della Lega in Provincia sia profondamente contraria alla realizzazione del Biodigestore di Saliceti, ritenendo più che adeguato il sito di Boscalino nel comune di Arcola, sottolineando come anche altri consiglieri di maggioranza siano sulle mie stesse posizioni. Ancora una volta “l’arancione” Pierluigi Peracchini, non avendo i numeri in Consiglio Provinciale per supportare la linea politica del suo capo politico Toti (così come in Regione) ha scelto la strada della “prepotenza” firmando un decreto, senza neppure ascoltare le forze politiche che lo sostengono, con costi altissimi a carico dell’ente Provinciale che rappresenta e dovrebbe tutelare”.
Rosson, sottolineando “come sia stata ignorata una sua interpellanza in Provincia, in merito alla linea da tenere sulla vicenda del Biodigestore alla luce della sentenza del TAR Liguria”, ribadisce con forza le sue perplessità sulla procedura del decreto adottata dal Presidente Peracchini con incarico ad uno studio legale genovese. Chiude il consigliere leghista Rosson affermando, che “nel caso di soccombenza nel ricorso davanti al Consiglio di Stato con spese legali a carico della parte soccombente – Provincia della Spezia, attenzionerò la Procura della Corte dei Conti per verificare a chi debbano essere effettivamente imputate le spese legali sostenute in merito a questa spiacevolissima vicenda”.

 

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