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Seduta su bilancio previsione e aggiornamento dup

Consiglio provinciale, centrosinistra e Rosson abbandonano l’aula e si rivolgono al Prefetto

Il capogruppo dell'opposizione Regoli al presidente Peracchini: "La mozione sul digestore va discussa, comportamento non corretto". L'ex esponente leghista: "Palese 'forzatura' sul voto". L'ente: "Approvazione a maggioranza a termini di regolamento".

Regoli e Rosson lasciano l'aula

Prima abbandona il consiglio provinciale – fisico e virtuale – l’opposizione di centrosinistra, poi se ne va anche il consigliere ex Lega Alessandro Rosson, in entrambi i casi per divergenze con il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini. Questo il finale della seduta odierna, che aveva all’ordine del giorno la nota di aggiornamento del documento unico di programmazione e relativi allegati e il bilancio di previsione 2022/2024.
In apertura di seduta, il capogruppo dell’opposizione, l’esponente Pd Simone Regoli, ha espresso disappunto per il mancato inserimento della mozione a tema biodigestore di cui già era stata richiesta trattazione lo scorso mese. “Non è possibile gestirla così, le mozioni vanno discusse: ci rivolgeremo al Prefetto. Tra l’altro il 30 giugno c’è la sentenza del Consiglio di Stato, cosa facciamo, discutiamo la mozione dopo la sentenza?”, ha lamentato invano Regoli, che poi ha ripreso la parola prima che le pratiche andassero in votazione: “Questo non è un comportamento corretto, la mozione va discussa. Mi dispiace che i colleghi consiglieri, che anche loro rappresentano il territorio, accettino in silenzio un comportamento simile. Noi come minoranza abbandoniamo l’aula”, quindi il vice sindaco vezzanese ha preso la porta e il consigliere Giacomo Cappiello ha lasciato la videoconferenza; mentre il presidente Peracchini aveva invitato Regoli a “evitare polemiche e discussioni inutili”.
Quindi la votazione sulla nota di aggiornamento, che ha incassato il voto favorevole del presidente e di tutti i consiglieri di maggioranza Lorella Cozzani, Marco Frascatore, Lisa Saisi e Luca Ponzanelli, mentre il consigliere Alessandro Rosson si è astenuto. E un attimo dopo l’esponente del Misto, appena iniziata la votazione del bilancio di previsione, ha chiesto la parola alla presidenza, senza fortuna. “Siamo in votazione”, ha osservato Peracchini. “Non partecipo alla votazione, non mi si fa parlare”, ha ribattuto Rosson, che si è alzato e ha lasciato la seduta. Ancora una frizione quindi tra il presidente e il consigliere.

“Prendo atto di come per l’ennesima volta sia stato sminuito il ruolo dei consiglieri provinciali per una conduzione ‘a dir poco autoritaria’ del presidente Peracchini”, scrive Rosson in una nota post consiglio; una seduta svoltasi, aggiunge, “rimandando per l’ennesima volta la discussione sulla legittima mozione presentata dalla minoranza relativa al biodigestore”. E in merito all’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione, Rosson spiega che “seppure condividessi l’azione di protesta dei colleghi di minoranza, per assoluto senso di responsabilità decidevo di restare e di garantire con la mia presenza il numero di sei consiglieri”. Per quanto riguarda la sua richiesta di parola, l’avvocato bonassolese lamenta che “inspiegabilmente e forzando, a parere del sottoscritto, il regolamento, veniva immediatamente chiamata la votazione, con il presidente Peracchini che ‘bypassando’ ogni discussione annunciava rapidissimo il suo voto favorevole”. Quindi, come detto, Rosson è uscito. “Restavo sorpreso – prosegue – di come, nonostante la mia assenza e quella di altri cinque consiglieri provinciali, il bilancio di previsione, inspiegabilmente e con una palese ‘forzatura’ del regolamento, venisse approvato a maggioranza”. E conclude: “In attesa di ricevere copia dei verbali di questo consiglio provinciale, per le opportune valutazioni e segnalazioni, alle autorità giudiziarie competenti, ho deciso di segnalare immediatamente questo grave episodio all’Ill.mo Prefetto“.

Quindi la nota in cui i consiglieri di opposizione Regoli, Cappiello e Lombardi definiscono “inaudita infatti la decisione del Presidente della Provincia di non discutere una nostra mozione del 12 aprile. La nostra mozione chiede di ritirare la costituzione al consiglio di stato della Provincia Della Spezia contro la sentenza di primo
grado nel ricorso presentato, e vinto, dai comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano di Magra contro la realizzazione del Biodigestore in località Saliceti.La Provincia contro i Comuni!”. E proseguono affermando “che non compete al dott. Peracchini stabilire ciò che si deve e ciò che non si deve discutere nel consiglio, ma sono le regole democratiche che per primo il Presidente dovrebbe rispettare. Proviamo grande rammarico ogni volta che viene impedito il legittimo confronto, soprattutto su temi così importanti che riguardano la salute e il benessere dell’intero territorio. E proviamo anche rammarico verso i nostri colleghi consiglieri che si sono ben guardati dal prendere posizione in merito pur di accondiscendere il loro Presidente. Non finisce qua. Andremo dal Prefetto affinché si faccia chiarezza sul palese mancato rispetto dei nostri ruoli e dei regolamenti e, anche, in merito alla votazione successiva alla nostra uscita che riteniamo irregolare in quanto fatta senza il numero legale degli aventi diritto”.

“Entrambi i punti all’ordine del giorno della seduta del Consiglio provinciale – così la nota sul consiglio odierno diffusa dalla Provincia (QUI integrale) -, ovvero la nota di aggiornamento del documento unico di programmazione per il triennio di programmazione finanziaria 2022-2024 e relativi allegati ed il bilancio di previsione 2022/2024, sono stati regolarmente approvati a maggioranza a termini di regolamento”.

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