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Cunego all’ultima stagione: "Si chiude un cerchio in questa terra"

Esplose a Pontremoli durante il Giro 2004 poi vinto, l'addio correndo per la spezzina Nippo Fantini.

Damiano Cunego

Arrivare al traguardo dell’ultima tappa del Giro d’Italia e toccare i freni per chiudere una carriera eccezionale. E’ il sogno di Damiano Cunego, che a 36 anni sta per correre la sua ultima stagione, con addosso l’arancione e blu della Nippo Vini Fantini Europa Ovini. Finirà con il team spezzino una corsa tra i più grandi che iniziò un po’ a sorpresa 13 anni fa proprio in questa terra, con la vittoria della terza tappa del Giro, che poi fece suo, sul traguardo di Pontremoli. “Un cerchio che si chiude? Sì, ci ho pensato anch’io”, dice il veronese al brindisi di auguri del team in pieno centro della Spezia.
“Quella corsa vinta fu davvero importantissima per tutti ciò che è venuto dopo – dice – Oggi siamo ancora qui per il secondo anno di seguito ad allenarci, una terra davvero bella. Le Cinque Terre poi sono fantastiche. L’incontro con la Nippo Fantini? Ho conosciuto Francesco Pelosi per una serie di coincidenze e da sempre loro hanno dimostrato di credere in me. Anche per il futuro magari, mi vedo ancora qui dopo l’addio alle corse”.
Un team affascinante, metà europeo e metà giapponese anche nei corridori. Marco Canola non è più una sorpresa, c’è invece curiosità per vedere all’opera lo spagnolo Joan Bou che il direttore sportivo Stefano Garzelli seguiva da anni. L’altro talento ventenne è il bresciano Imerio Cima, da seguire poi il 22enne scalatore Filippo Zaccanti. Tra i giapponesi ecco Hideto Nakane, già con il Team Nippo qualche anno fa, il velocista Hayato Yoshida e l’esperto Sho Hatsuyama. A tutti Cunego cera di trasmettere qualcosa da capitano. “Ci sono giovani con buone qualità, ma poi al di là dell’esempio certe cose devono essere innate. L’entusiasmo e la grinta devi averle ogni giorno. Io mi ricordo che la voglia di vincere, di superare gli ostacoli, era ciò che mi spingeva già dagli esordi”. L’augurio è di vedere quella grinta ancora sulle strade del Giro per prendersi gli applausi di una generazione e mezza di appassionati. “Speriamo in questo invito, per ora penso solo ad allenarmi. Un piano B per l’addio? Non ce l’ho davvero, nel caso qualcosa faremo ma solo al momento giusto e se sarà necessario”.

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