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"solidali a chi esprime il proprio pensiero critico"

Murativivi: “L’articolo 21 della Costituzione è ancora in vigore? No Basi blu sui balconi di Marola” fotogallery

Vogliamo esprimere tutta la nostra più sincera solidarietà a chi espone il proprio pensiero, a chi lo manifesta in modo pacifico e non-violento, come la nostra Costituzione sancisce. La richiesta di identificazione da parte delle forze dell’ordine è stato un atto che rasenta l’intimidazione, inaccettabile. Questo ci saremmo aspettati che esprimesse la classe dirigente spezzina, invece ci troviamo di fronte ad affermazioni ai limiti dell’inverosimile. “L’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai con il torto“, ci illumina con il pericolo dell’invasore. Ipocrisia perché non si dice che produciamo armi per esportarle, peraltro a Paesi in cui il concetto di democrazia è assai vago, dall’Egitto all’Arabia Saudita passando per il Qatar, senza scomodare Israele, che si sta rendendo protagonista di un vero e proprio genocidio del popolo palestinesi”. Lo afferma l’associazione dei Murati vivi di Marola, commentando l’episodio denunciato da Rifondazione comunista nei giorni scorsi, quando i Carabinieri hanno identificato una cittadina per aver esposto uno stendardo con la scritta “Fuori la Nato da Spezia” fuori dalla finestra di casa.
“Ma senza scomodare questioni globali, nel locale ci domandiamo cosa ci sia di orgoglio nell’assistere ad un declino inesorabile, nocivo e che probabilmente mette a repentaglio l’incolumità della comunità spezzina. Dall’ennesimo episodio di incuria delle aree militari, a monte dell’allagamento della Napoleonica, fino allo scandalo della discarica del Campo in ferro. Dai relitti di unità navali lasciate marcire per decenni nelle acque spezzine – proseguono i Murati vivi – alla vendita ai cantieri turchi, dove è in corso una tragedia umana ed ambientale. La memoria è corta per ricordare che Nato, alla Spezia, ha significato anche l’attracco della Pacific Egret, che caricò e trasportò uranio verso gli Usa. Senza contare lo stato di abbandono, uno scandalo sotto gli occhi di tutti”.
“A questo quadro impietoso, che non ci inorgoglisce ma ci fa vergognare profondamente, aggiungiamo la vergognosa spesa di 354 milioni di euro per congelare le aree militari così come sono, mettere ulteriori elementi di pericolosità sotto le case della gente ed accontentare le élite del paese. Il nostro orgoglio – concludono dall’associazione marolina – si chiama Resistenza ad un progetto inutile e dannoso come Basi blu, un libero pensiero e una legittima opinione che ancora oggi non trova ascolto nei nostri rappresentanti, ma solo cieca obbedienza a chi ne trarrà giovamento. Per questo, in conformità con il dettato costituzionale, solidali a chi esprime il proprio pensiero critico, senza alcuna istigazione, calunnia o offesa, i nostri balconi sono le nostre tribune politiche”.
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