“La prospettiva in questo momento è positiva, in questi giorni si sono aperti varchi per una riapertura, con prescrizioni, anche entro tempi brevi, delle spiagge di San Terenzo e della Venere azzurra”. Lo ha spiegato stamani il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti, nel corso dell’assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale a San Terenzo, il cui tema principale è stato naturalmente quello della situazione rotavirus, virus riscontrato, come spiega la relazione dell’Istituto superiore di sanità, nelle acque e nelle sabbie dei canali Lizzarella e Portiolo, a San Terenzo, e Fosso della Costa, alla Venere (non nel resto delle due spiagge né nei relativi specchi acquei); una presenza, si legge nella relazione dell’Iss, da ricondurre a reflui fognari veicolati dai canali sopra menzionati.
La possibile riapertura di Venere e San Terenzo paese (chiuse con ordinanza il 2 settembre), pur con determinati accorgimenti e limitazioni, ha spiegato il sindaco, dovrà passare attraverso alcune tappe. “Il 9 ottobre abbiamo avuto a Roma un incontro con l’Istituto superiore di sanità – ha detto Paoletti – che ha dimostrato disponibilità a ragionare su una riapertura, ma prima devono avere dati esatti. Allora ci hanno dato la disponibilità a perorare a questi fini la creazione di un tavolo che individui la sorgente del problema e le possibili soluzioni; entro martedì o mercoledì l’Istituto dovrebbe mandarci un protocollo su cui il tavolo dovrà lavorare e una volta attivato il quale si potrà procedere anche con una ambientalizzazione dell’area per definire l’estensione del problema, ricordando che la sabbia non bagnata dall’acqua dei canali non è interessata dal rotavirus, che altresì non riguarda il mare. Inoltre, solo dopo gli elementi frutto di questo tavolo, l’Iss potrà procedere con ulteriori analisi”. E per la prossima settimana, oltre all’arrivo del protocollo, è atteso, ha informato il primo cittadino, un incontro tecnico tra Comune e Provincia: “Lo abbiamo chiesto via Pec il 4 ottobre – ha detto -. Ci sono stati numerosi solleciti perché non si aveva riscontro, poi finalmente la Provincia ha risposto fissando un primo incontro per il 19 ottobre”.
Ma chi dovrà sedere al tavolo tecnico che dovrebbe preparare il terreno a una riapertura? “Comune, Provincia, Acam, Arpal, Asl, Istituto superiore di sanità e anche la Regione, perché le nostre spiagge sono tema non solo lericino o provinciale, ma quantomeno regionale se non nazionale. Lunedì manderemo formale invito per l’apertura del tavolo, lo convocheremo dicendo che stiamo attendendo il protocollo dall’Iss; intanto fissiamo un primo incontro”, ha detto il sindaco, che ha invitato anche a “mettersi l’anima in pace: se ci saranno responsabilità, saranno individuate. La Procura è già intervenuta, anche in Provincia ha sequestrato tutta la documentazione dei rapporti tra Acam ed ente d’ambito, cioè la Provincia stessa”. Acam e Provincia, aggiungerà in un altro passaggio, “che devono garantire che il servizio sia sempre dato e realizzato con massimi livelli di affidabilità e qualità della gestione; questo è previsto e questo devono fare”.
Non sono mancati passaggi sul rapporto tra Comune di Lerici e Acam. “In passato siamo arrivati a dover denunciare per capire quali erano i problemi, che spesso venivano nascosti – ha dichiarato il sindaco Paoletti -; abbiamo dovuto mettere di mezzo la Procura per avere risposte dall’ente gestore delle nostre fognature, col quale invece si dovrebbe avere uno scambio quotidiano, e la Procura ha già chiesto il rinvio a giudizio di tutti i vertici Acam; attualmente hanno in piedi un’altra serie di fascicoli per denunce fatte da noi. Questo però dispiace, sono persone con cui da otto anni lavoro ai tavoli; passano per strada e non mi salutano, ma io devo fare il mio lavoro di sindaco, non posso certo limitarmi a fare il divieto di balneazione o a scusarmi con ristoratori e clienti quando hanno un fiume di merda che scorre sotto i tavoli. Nel rapporto con il gestore c’è un po’ un muro di gomma, che però sta venendo un po’ meno. Mi hanno anche chiamato altri sindaci costieri, di cui non dico i nomi, per avere da Lerici indicazioni su come ci siamo mossi, addirittura hanno chiesto il nome dell’avvocato. Insomma si stanno muovendo anche altri Comuni, perché qua non parliamo di una situazione solo lericina, ma dell’intera costa da Levanto a Marinella. Una situazione complessa che va risolta con investimenti importanti e che riguardano anche la Regione, che deve intervenire mettendo sul tema i finanziamenti e la testa”.