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"preoccupa il dato sui minori"

Servizi parrocchiali, nel biennio della pandemia accolte e assistite quasi 2.500 persone

Tante le famiglie, oltre 400, alle quali prima del Covid-19 non era capitato di chiedere aiuto presso questi presidi, collegati all'Osservatorio Caritas.

La Spezia, panoramica

Nei giorni scorsi un percorso formativo ha coinvolto gli operatori delle Caritas italiane sull’attuazione del PNRR, l’ormai noto Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nunzia De Capite, di Caritas, ha sintetizzato alcuni aspetti utili come spunto di riflessioni anche a livello diocesano. Il PNRR porterà in Italia la cifra davvero ingente di 66 miliardi di euro. Dei 28 miliardi gestiti in modo diretto dagli enti locali gran parte sono inseriti nella cosiddetta “Missione 5”, relativa all‘inclusione sociale, seguita dalla “Missione 6”, ossia la salute, e dall’istruzione. Si aggiungono poi le risorse “ordinarie”, tipiche dei finanziamenti destinati al sociale e al socio sanitario. “Tanti soldi, dunque – scrive Stefano Strada, Caritas La Spezia -, ma non possiamo nasconderci le criticità, quali i tempi molto stretti, le difficoltà di una pubblica amministrazione in fase di rinnovamento ed altre ancora. D’altra parte, se società civile e terzo settore non saranno coinvolti in modo adeguato, rischio ulteriore è quello di spendere male, di dimenticare urgenze, di perdere occasioni. La comunità cristiana ha il dovere di contribuire a vincere questa sfida, in linea con i propri valori e con la propria storia, anche a livello diocesano. Non solo: un altro segno dei tempi su cui riflettere è il Sinodo della Chiesa italiana che, ora nella fase “narrativa”, già ci chiama al confronto. Partendo, come è giusto, dai dati, a cominciare dal sociale”.

Ed ecco quindi alcuni dati: dal giorno d’inizio pandemia, 20 gennaio 2020, al 31 dicembre 2021, alla Spezia, i quindici servizi parrocchiali collegati stabilmente con l’Osservatorio della Caritas hanno accolto e assistito 2.465 persone, ripartite in 853 nuclei, dei quali 617 famiglie o nuclei conviventi, 136 persone singole e cento situazioni non specificate. I minori sono risultati 594, pari al 24 per cento di tutti gli assistiti; 123 le persone richiedenti aiuto con più di 65 anni. “E’ interessante notare – prosegue Strata – come 406 nuclei (47 per cento del totale), pari a 1.129 persone, sono risultati come nuovi assistiti, sconosciuti prima della pandemia ai servizi parrocchiali. Gli interventi erogati sono stati in totale 15.956, 14.220 dei quali destinati alla consegna di generi alimentari. Altra caratteristica significativa è la sostanziale assenza di persone senza dimora, le quali con tutta evidenza sono accolte da altre tipologie di servizi facenti capo ai centri di ascolto Caritas, alle mense e al dormitorio di via dei Pioppi. Si aggiungono ancora i dati dell’Emporio della solidarietà che, operando in rete con i distretti sociali spezzini e con la Società della salute della Lunigiana, nel medesimo periodo, ha erogato 12.624 carrelli spesa a sostegno di oltre 2.000 nuclei familiari, per un totale di oltre 6.700 persone delle quali il 31 per cento di minore età. Proprio il dato sui minori non può che preoccupare: di fatto una persona su tre all’Emporio e almeno una su quattro aiutata dai servizi parrocchiali è di minore età”.

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