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La provocazione

Sgarbi: "Bellissime le lucine sopra i portali di Buren: io le lascerei"

Il critico d'arte, interpellato da CDS dopo i trascorsi in riva al Golfo contro il progetto della coppia Vannetti-Buren, spara a zero contro l'opera dell'artista francese ed elogia la scelta: "Demitizza il luogo".

Sgarbi osserva il 'mosaico' di Fillia e Prampolini all'interno del Palazzo delle Poste.

“Le trovo bellissime perché sembrano delle luminarie per la festa del patrono. E’ come se fosse una festa popolare che si contrappone alla vanità e alla superbia di Buren e alla stupidità degli amministratori”. Come sempre Vittorio Sgarbi, interpellato telefonicamente da CDS, non usa mezzi termini per dire la sua opinione. Negli ultimi giorni si parla di Piazza Verdi, di arte e di scelte più o meno condivise e la mente è corsa indietro nel tempo, quando il critico d’arte più conosciuto d’Italia, calò in riva al Golfo per attaccare il progetto della coppia Vannetti-Buren. Era il 21 giugno 2013 (leggi qui) e stava per iniziare una telenovela che sarebbe andata avanti per anni. E che, in fondo in fondo, non è ancora finita.

Che a Sgarbi non piaccia l’intervento di Buren si sapeva, dunque non sorprendono più di tanto le sue parole, quanto la proposta di non rimuoverle allo scadere dei 30 giorni: “Le porte di plastica fungono da sostegno a queste luminarie che demitizzano il luogo: non giustificano lo scempio che è stato fatto prima ma almeno lo attenuano. Io peraltro le terrei, non le rimuoverei, migliorano quella specie di barbarie contro il buonsenso. Così pare di essere in Puglia, per la festa del santo patrono della città”.
Dunque secondo il deputato e leader di Rinascimento l’installazione delle luci non solo è migliorativa dell’aspetto della piazza, ma si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di non rimuoverle. Un’evenienza simile in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio obbligherebbe l’amministrazione a chiedere il permesso al ministero tramite la Soprintendenza. Ma la cosa non sembra nei piani di Palazzo civico.

Infine Sgarbi risponde indirettamente agli esponenti del mondo dell’arte e non solo che ritengono sia stata dimostrata dalla giunta comunale una grave mancanza di rispetto nei confronti dell’artista.
“Chi dice che è stata una scelta sbagliata per difendere Buren non ha capito quale errore gravissimo sia stato commissionargli quell’opera. Lo ripeto: le lucine la attenuano”, conclude Sgarbi, che nel nostro sondaggio , giunto a quasi 700 voti, avrebbe certamente votato per l’opzione che assolve la scelta della giunta.

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