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Terremoto Sgarbi: "Ho parlato con Buren, non sapeva del taglio dei pini"

Il critico d'arte ritorna in Piazza Verdi: "Il ministro è determinato, mi ha detto che su Spezia sta andando tutto bene: significa che il progetto non si farà".

Mille persone, se non di più. Una mobilitazione di massa dalle 17.30 per Piazza Verdi. In una relazione di circa venti minuti Vittorio Sgarbi, critico d’arte, ha ribadito la sua posizione assolutamente contro al rifacimento della piazza.
Nell’aprire la sua relazione Vittorio Sgarbi ha ribadito il suo costante impegno in difesa del mondo dell’arte e ha definito ‘un progetto per la Luna’ quello di Buren. Nel ripercorrere le vicissitudini che stanno interessando la centralissima Piazza il critico ha dichiarato: “Quando sono arrivato non ci volevo credere. Questi cancelli sono un crimine contro la città. Ho chiamato Bray che ha capito in 40 secondi e via col tweet, mentre mi dicevano che stava arrivando una ditta camorrista. E lunedì è arrivato il blocco. Bray è del Pd, come il vostro sindaco, ma è assolutamente determinato su questa vicenda ed è assolutamente contrario al taglio degli alberi.”

“Io sono qua per raccontare la verità del ministro contro la contraffazione di Federici. – ha proseguito Sgarbi circondato da un migliaio di persone -. Ho chiamato Buren, mi ha detto che non sapeva che sarebbero stati abbattuti gli alberi. Bray mi ha detto che per la Spezia è andato tutto bene. Nel suo linguaggio vuol dire che questo progetto non si farà. Questa piazza, le persone sono la lotta all’arroganza. Se lo avessi saputo prima sei mesi di campagna per cacciarlo a calci nel calo. Il 10 giugno ero qua per ricordare Lia, che ha fatto il bene della città, non il male. Lia, come Bray è di Lecce ed era contento che un suo concittadino avesse fatto tutto questo per Spezia. Io sono rigidissimo, nessun incontro col Comune mi potrebbe far cambiare idea su questa vicenda. E poi, se Spezia è contro la vivisezione, come recita il cartello all’uscita dell’autostrada, Federici rispetti questa città viva e questi alberi vivi. Uccidere un pino è come uccidere un animale. Quindi chiedo al sindaco di non fare la capra”, ha aggiunto Sgarbi citando la sua espressione più famosa, e scatenando gli applausi e l’ilarità del pubblico presente.

Parole dure rivolte al primo cittadino della Spezia, nell’infuocato intervento di Vittorio Sgarbi che ha proseguito come un fiume in piena: “Per la manutenzione di Piazza Verdi basterebbero 200.000 euro, non tutti quei milioni che vorrebbero spendere per il progetto. Questi archetti sono una cagata. Se proprio c’è qualcuno innamorato del progetto di Buren, la facciano in altra zona della città. Il fascismo ha fatto anche cose buone dal punto di vista urbanistico: perché l’Eur deve essere protetto e Piazza Verdi no? Sono coevi. C’è una sola bellezza, una sola Italia”.

Poi Sgarbi ha espresso la sua opinione sul concetto di legalità: “Le leggi dicono che alcune cose non possono essere fatte, altre no. Alla Spezia, come a Roma e Firenze. Richiamo il sindaco alla legalità. Non si può forzare una strada a diventare una piazza, sarebbe una violenza alla forma urbis. La storia di Spezia è questa, con questa strada. Spero che la procura avvii un indagine contro l’amministrazione a seguito della mia denuncia, perché quello che vogliono fare è uno scempio. C’e un rapporto sentimentale tra questa città e i suoi abitanti. Soprintendenza e Comune non possono decidere in maniera arbitraria. Chi butterebbe via una poesia di Pascoli? Nessuno. Il rispetto della legalità, in questo caso, è che dicano no a Buren. Se lo facciano nel giardino di casa loro”.
La conclusione, prima del ringraziamento a Dario Vergassola (con il quale, insieme a Carlo Petrini ha chiesto al ministro Bray un tavolo per la difesa della bellezza in Italia), è un nuovo sberleffo a Federici: “Se il sindaco vuole gli dirò quello che so e quello che sa il ministro e che lui, che è di Spezia, non sa”.

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