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Spezia-feralpisalò 0-2

Tra D’Angelo e Baroni è una gara a fare peggio: la Feralpisalò ringrazia

Lo Spezia scende in campo con un undici senza senso, l’arbitro convalida una rete viziata da una spinta e nasce una delle serate più nere della storia recente. D’Angelo la prepara male e la corregge peggio. La serie C torna a bussare alla porta.

Luca Moro

SPEZIA-FERALPISALO’ 0-2

38’pt Felici, 31’st Felici

SPEZIA (5-2-3): Zoet; Mateju, Vignali (13’st Nagy), Hristov, Nikolaou, Cassata; S.Esposito (35’st P.Esposito), Jagiello (26’st Bandinelli); Moro, Falcinelli (13’st Di Serio), Verde (26’st Cipot). (Crespo, Jureskin, Tanco, Pietra, Muhl, Candelari, Bertola).

All. Luca D’Angelo. 

FERALPISALO’ (3-5-2): Pizzignacco; Balestreto, Ceppitelli (1’st Pilati), Tonetto; Felici (35’st Letizia), Kourfalidis, Fiordilino, Di Molfetta (26’st Zennaro), Bergonzi; Manzari, La Mantia (43’st Pietrelli). (Liverani, Volpe, Giudici, Krastev, Hergheligiu, Verzeletti, Attys).

All. Marco Zaffaroni.

 

Arbitro: Niccolò Baroni (Firenze).

Assistenti: Domenico Rocca (Catanzaro), Federico Longo (Paola).

Quarto ufficiale: Alberto Poli (Verona).

Var e Avar: Daniela Paterna (Teramo), Paride Tremolada (Monza).

 

Angoli: 8-3.

Ammoniti: Cassata, Pizzignacco, Verde, Nikolaou.

Recupero: 3’ e 5’.

 

Note: 6.882 spettatori.

 

Commento.

Il tecnico Luca D’Angelo, che prepara un undici senza senso distruggendo le certezze duramente conquistate con una striscia di cinque risultati utili consecutivi. L’arbitro Niccolò Baroni, che apre un’autostrada alla Feralpisalò non annullando il gol del vantaggio, chiaramente viziato da una spinta in area. Sono i due volti di una serata nerissima, che mette di nuovo lo Spezia sul baratro della serie C.  Al Picco, contro il fanalino di coda, che in settimana ha fatto notizia soprattutto per le accuse pesantissime agli arbitri, finisce 0-2. Il punto è che anche i rilievi sulla conduzione di gara di Baroni, a tratti allucinante, sfumano nella inguardabile prestazione dei bianchi.

D’Angelo si inventa una sorta di 5-2-3 senza centrocampo (Jagiello vagherà per il campo per un’ora) ma con due terzini destra uno a fianco all’altro (Vignali e Mateju), Verde imbottigliato a sinistra e nessuna possibilità di palleggiare. Nel nulla cosmico delle due squadre, al 38’ una palombella in area aquilotta diventa il gol del vantaggio grazie a una evidente spinta di Manzari su Hristov, che colpisce di testa sbilanciato e regala la conclusione a Felici. Baroni non batte ciglio.

D’Angelo ci metterà altri venti minuti buoni a cambiare, senza peraltro trovare modo di cambiare l’inerzia. Nel finale il raddoppio di La Mantia su un calcio d’angolo letto male è la beffa finale: ora lo Spezia è anche sotto nella classifica avulsa, avendo vinto 1-2 all’andata. Peggio di così…

 

Cronaca.

Verde, Jagiello e Moro sono i tre attaccanti freschi che Luca D’Angelo sceglie per una partita che può avere solo un risultato per lo Spezia. Contro la Feralpisalò, gli aquilotti hanno la chance di accorciare sul gruppone salvezza e raggiungere la Ternana a quota 29 punti che valgono la quintultima posizione in classifica. Ieri hanno infatti perso Sampdoria e Bari, pareggiato Reggiana, Ascoli e Sud Tirol. Il Pisa gioca in contemporanea questa sera contro il Modena.

Partita contratta nei primi dieci minuti, in cui si apprezza la difesa ampia disegnata da D’Angelo, con Vignali più stretto di Mateju sulla destra e Cassata largo a sinistra. Falcinelli è al centro dell’attacco con Moro sulla sua sinistra e Verde più vicino alla linea laterale. Al 13’ primo episodio della partita quando Di Molfetta lancia Manzari oltre la linea di difesa bianca, stop e rasoterra a battere Zoet, ma la revisione Var annulla per fuorigioco. 

Lo Spezia in ogni caso non sembra ben messo in campo, con poca densità in mezzo al campo che non permette il possesso palla. La prima conclusione arriva su un’azione propiziata da Moro, bravo a spizzare di testa per Cassata; il pallone finisce poi al limite per Salvatore, che si vede deviare la conclusione in angolo da Pizzignacco. Particolarmente spaesato Jagiello, che D’Angelo ha piazzato in mezzo al campo senza che il polacco abbia trovato modo di rendersi utile. Posizione inedita anche per Vignali, che gioca da terzo a destra in difesa. Esperimenti che non stanno avendo successo.

Cassata spende il giallo prima della mezz’ora, dovendo poi rincorrere Felici poco dopo. Situazione rischiosa, generata dalla disposizione tattica dello Spezia che appare poco comprensibile. Il gol preso e poi annullato non pare aver aiutato gli animi oltretutto. C’è confusione e c’è apprensione tra i piedi degli aquilotti. 

Così al 38’ arriva il vantaggio degli ospiti, che tuttavia sembra più figlio delle polemiche settimanali del presidente della Feralpisalò. La Mantia al limite dell’area prova a mettere in area con lo scavetto, Manzari spinge con le mani Hristov che è in anticipo e sta intervenendo di testa. Il bulgaro sbilanciato dall’azione dell’attaccante colpisce male e serve Felici che può battere comodamente Zoet. Protesta tutto lo Spezia, ma il timido Baroni è inamovibile: per lui non c’è fallo.

Lo Spezia prova a scuotersi di fronte all’ingiustizia con una punizione che Falcinelli prova a tradurre in porta, andando vicino al palo (39’). Il buco a centrocampo però rimane e così Felici va vicino al raddoppio nel primo minuto di recupero con un tiraccio da fuori che sfiora la traversa. A pochi secondi dall’intervallo Falcinelli protesta dopo un contrasto in area, ma Baroni assegna fallo agli ospiti.

Nella pausa si scaldano con insistenza Bandinelli, Di Serio e Cipot ma al ritorno in campo il cambio è di Zaffaroni, che richiama Ceppitelli e manda dentro Pilati. Lo Spezia continua a presentare grosse lacune in campo, tuttavia crea un’azione da gol al 52’ quando Mateju riesce a fare la torre per Moro in area: tiro secco che Pilati riesce in qualche modo a deviare in angolo.

Trascorsi dieci minuti, D’Angelo finalmente si decide a cambiare qualcosa. Nagy e Di Serio si levano la tuta ed entrano al 58’ per Vignali e Falcinelli. Ora è una sorta di 3-5-2 con Verde e l’ammonito Cassata quinto. Alla prima ripartenza Di Serio prende il largo sulla sinistra lasciando sul posto il marcatore, poi mette al centro dove però Moro non si fa trovare pronto per il tap in. Al 65’ punizione tagliata in area di Salvatore su cui si avventano almeno in cinque, ma alla fine è Pizzignacco ad afferrare il pallone in qualche modo.

Al settantesimo ecco Cipot e Bandinelli per Verde e Jagiello, entrambi gravemente insufficienti. Cassata passa a destra lasciando allo sloveno la mancina. Lo Spezia non ha ancora trovato uno straccio di trame di gioco, confuso dall’assetto iniziale poi tardivamente rivisto. A meno di venti minuti dalla fine la situazione è drammatica, un pesante passo indietro quando si chiedevano certezze. Sensazioni che diventano certezze quando un angolo da sinistra viene spizzato da Pilati che trova sul secondo palo La Mantia per il raddoppio (75’).

Sul Picco cala il silenzio. Pio entra per il fratello in tempo per sprecare un’ottima occasione di testa (82’) su un cross dalla lunghissima distanza di Cassata. Ormai non si gioca quasi più tra i crampi a orologeria della Feralpisalò e i lanci lunghi. Nel penultimo minuto di recupero, con lo Spezia tutto in avanti, Zoet mura Balestrero lanciato fino all’area piccola. E’  l’epilogo di una delle serate più opache della maglia bianca da molti anni a questa parte.

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