LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
L'84ma volta di "se vogliamo la pace, prepariamo la pace"

Presidio pacifista in Piazza Mentana: “Merci militari, Spezia più importante nodo logistico Mediterraneo”

Presidio pacifista in Piazza Mentana
Presidio in Piazza Mentana

Domani, lunedì 15 gennaio, si terrà in Piazza Mentana alla Spezia l’84mo presidio “Se vogliamo la pace, prepariamo la pace”, promosso dalla Rete spezzina pace e disarmo. L’iniziativa si terrà, nella forma dell’ora di silenzio, dalle 17.30 alle 18.30. “Questa volta il tema all’ordine del giorno, che verrà adeguatamente illustrato con appositi cartelloni, sarà quello delle spese militari e del commercio di armi – spiegano in una nota i promotori -. In particolare, verrà denunciato il costante aumento delle spese militari nei paesi Nato dell’Unione Europea, che negli ultimi dieci anni sono aumentate di circa il 50%, passando da 145 miliardi di euro nel 2014 a 215 miliardi di euro nel 2023. Con la guerra in Ucraina, le spese in armamenti per il 2023 si chiuderanno con un aumento di circa il 10% rispetto all’anno precedente. I Paesi Ue della Nato nel loro complesso spendono oggi 1,8% del Pil per le loro forze armate”. Proseguono dalla Rete: “Gli armamenti assorbono molte delle risorse che i paesi europei dedicano a nuove capacità produttive, nuove tecnologie e nuove infrastrutture. In un periodo di preoccupazioni per le finanze pubbliche, tale aumento della spesa militare va a scapito di altri tipi di spesa a finalità sociali e ambientali”, e, aggiungono, “la militarizzazione non si giustifica neanche sulla base delle esigenze di sicurezza, che sarebbe meglio garantita da accordi politici e diplomatici, iniziative di prevenzione e risoluzione dei conflitti, controllo degli armamenti e processi multilaterali di disarmo”.

Continuano dalla Rete pace e disarmo: “La legge italiana 185/90, la normativa europea e il Trattato internazionale sul commercio delle armi impongono di vietare – e di revocare – le esportazioni di armamenti quando possono essere utilizzati per «commettere o agevolare una grave violazione del diritto internazionale umanitario». L’Italia però non si muove in linea con leggi, normative e trattati sottoscritti. Continua invece ad esportare sistemi d’arma in vari paesi coinvolti in conflitti armati o che non rispettano diritti umani”. Il presidio di domani, proseguono, “evidenzierà il fenomeno della robusta crescita in borsa delle industrie militari a seguito dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e delle connesse decisioni internazionali” e, aggiungono, “metterà anche in evidenza il fatto che il porto della Spezia è divenuto il più importante nodo logistico del Mediterraneo per transito e partenza di merci militari”.

Più informazioni
leggi anche
Raffineria, fonti fossili, energia
Programma "safe"
Quasi 8 milioni per mitigare gli aumenti dovuti alla guerra di Putin
Il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti durante una funzione
“intelligenza artificiale e pace”
Il vescovo e la pace: “Consegnare ai giovani un mondo più solidale e giusto”
Corteo a sostengo della Palestina
Oltre 700 persone
In centinaia al corteo pro-Palestina: “Non c’è pace sotto occupazione”
Il cooperante Paolo Negro in Siria
Incontro con il cooperante paolo negro
La guerra in Siria spiegata agli studenti della scuola “Di Giona” da chi l’ha vissuta sulla sua pelle