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Bilancio, a Montefiori non tornano i conti: “Dal 2018 avanzi di gestione, ma si è deciso di aumentare l’Irpef. Intanto l’indebitamento è salito”

L’uscita in blocco dell’opposizione dalla sala del consiglio comunale durante la presentazione delle delibere di bilancio in protesta contro la gestione dei lavori da parte del presidente Salvatore Piscopo ha fatto venir meno la discussione dei temi introdotti dall’assessore al Bilancio Marco Frascatore.
Il consigliere Pd Andrea Montefiori affida quindi a una nota stampa il suo commento alla delibera contenente il rendiconto della gestione dell’esercizio 2023.
“Ogni anno, dal 2019 al 2023, l’esercizio si è chiuso con un avanzo di gestione. Nel 2019 era stato di 1.667.000 euro, nel 2020 di 9.708.000, nel 2021 di 15.928.000, nel 2022 di 22.938.000 e nel
2023 di 30.326.000 euro. Questo – afferma Montefiori – significa che ogni anno erano disponibili maggiori risorse. Nonostante questo si è deciso di alzare Addizionale Irpef. Si è inoltre alzato l’indebitamento e quindi gli interessi passivi sui mutui, i cui tassi negli ultimi anni sono saliti significativamente rispetto al recente passato. E il gettito dell’addizionale Irpef è aumentato, pesando sui cittadini, da 7.900.000 del 2019 a 11.050.000 del 2023: significa 3.150.000 euro di maggior pressione del fisco locale sulle famiglie spezzine”.

Montefiori punta il dito anche contro le differenze tra le previsioni e le effettive riscossioni in termini di alienazioni. “Nella vendita del patrimonio comunale la previsione iniziale 2023 era di 4.360.000 euro di entrate e la previsione assestata di 2.624.000 euro, ma gli accertamenti sono stati di soli 279.689 euro. Praticamente, ad oggi, non ci sono state entrate reali da alienazioni nel bilancio comunale e c’è una differenza tra la previsione e l’assestamento di 2.345.000 euro. La domanda che segue alla visione di questi dati è: quali opere pubbliche sono state realmente finanziate con le alienazioni? Ma soprattutto: quali opere non sono state finanziate? Avevamo ragione quando parlammo di previsione visibilmente gonfiate per le entrate da alienazioni! Anche per quel che riguarda la vendita di alloggi Erp (case popolari), che ha sempre visto la nostra contrarietà, la previsione era di 2.257.000 euro, mentre l’accertamento è stato di 125.000. C’è la stessa differenza che c’è tra sogno e realtà”.

“Rispetto all’indebitamento – rileva il consigliere dem – siamo passati dai 40.192.000 euro del 2019 ai 53.625.000 del 2023. All’aumento dell’indebitamento e all’innalzamento degli interessi passivi pagati dal Comune è seguito l’incremento delle tasse locali attraverso la crescita dell’addizionale Irpef. Si è coperto il disavanzo 20 anni prima rispetto a quanto indicato dalla normativa nazionale per i Comuni: nel 2024 invece che ne 2044. Un’accelerazione che non comprendiamo. Forse perché si vuole spendere in maniera frenetica negli ultimi anni di mandato, dopo essere stati fermi per anni? Negli anni sono state ingenti le somme su capitoli di spesa non vincolati e non impegnati: sono stati usati per anticipare il recupero del disavanzo. In questo modo non sono state fatte cose a beneficio della città e dei cittadini. Si chiama avanzo di gestione che, come indicato nella tabella iniziale nel 2023 ha raggiunto la cifra monstre di 30.326.000 euro. Emerge in maniera evidente la carenza nella gestione del bilancio e della spesa. Avere le risorse per servizi e opere, ma non essere in grado di utilizzarle non è cosa di cui andare fieri. Chi amministra deve gestire in maniera responsabile i soldi pubblici, ma nel contempo essere in grado di impegnarli a favore della collettività. Cosa che, nel nostro caso, non si è stati capaci di fare in maniera compiuta. L’incapacità nel gestire la spesa risulta chiaramente anche dalla “disponibilità non impegnata su capitoli di spesa non vincolati”, risorse disponibili anno dopo anno ma non utilizzate per finalità pubbliche. Sono stati 2.277.000 euro nel 2018, 2.303.000 nel 2019, 2.863.000 nel 2020, 2.555.000 nel 2021, 2.663.000 nel 2022 e 2.087.000 nel 2023″.

Montefiori conclude prendendo in considerazione il fondo crediti per recupero evasione: “E’ cresciuto, mentre se fossimo in presenza di un successo nella lotta all’evasione il fondo crediti per evasione tributaria dovrebbe decrescere. Se si afferma che il Comune è riuscito a uscire dal disavanzo grazie al recupero dell’evasione, perché il fondo crediti per evasione tributaria passa, invece, da 13.041.000 a 14.334.000 di euro, cioè circa 1.300.000 euro in più? Anche su questo, però, prevale la propaganda, “tanto chi va a leggere i dati”? Se il bilancio fosse la meraviglia che viene descritta, non si capisce il motivo per il quale risulti quasi impossibile, molto spesso, individuare qualche migliaia di euro per il miglioramento e la crescita dei servizi. Emblematico è stata la ricerca, durata circa un anno, di 30.000 da destinare al ripristino dei soggiorni dei ragazzi con disabilità”.

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