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Relazione conclusiva

Rotavirus a Lerici, Iss: “Contaminazione riconducibile a reflui fognari, persiste pericolo per bagnanti”

Il sindaco: "Asl ritiene di non poter autorizzare, sotto il profilo sanitario, la revoca della mia ordinanza di divieto di accesso alle spiagge della Venere azzurra e di San Terenzo paese, emessa su richiesta dell'azienda sanitaria. Posizione comprensibile, ma che a una miglior lettura della relazione dell'Istituto superiore di Sanità potrebbe essere superata con prescrizioni che rendano fisicamente non calpestabile l'area interessata".

Venere Azzurra chiusa

“La convergenza di molteplici evidenze riscontrate sui campioni ambientali consente di identificare con ogni ragionevole certezza la significativa e persistente contaminazione delle aree di balneazione come riconducibile a reflui fognari veicolati dai canali di scolo presenti negli arenili. Tale fenomeno è stato, verosimilmente, alla base di episodi infettivi conclamati e persiste come pericolo per l’esposizione dei bagnanti, peraltro variabile per effetto di eventi climatici”. Questo uno dei passaggi delle conclusioni della relazione definitiva redatta dall’Istituto superiore di sanità a seguito delle indagini per la ricerca di rotavirus sul litorale di Lerici, circostanza che ha portato lo scorso 2 settembre all’emissione delle ordinanze sindacali di chiusura delle spiagge della Venere azzurra e di San Terenzo paese, provvedimenti tutt’ora vigenti.

Nel periodo compreso tra il 2 e il 21 settembre scorsi, spiega l’Iss nelle conclusioni della relazione, sono stati condotti quattro campionamenti, con la raccolta totale di undici campioni di acqua di mare, dieci campioni di acqua prelevata dai canali e sette campioni di sabbia.
“Nonostante si sia riscontrata una diminuzione sia nel numero dei siti positivi al rotavirus che nelle concentrazioni virali nel corso del tempo – si legge ancora nella relazione dell’Istituto superiore di sanità -, va notato che al 21 settembre la presenza del rotavirus è ancora confermata nel canale di scolo di S. Terenzo (farmacia) e nelle sabbie dei tre canali”, cioè, come spiegato in questi giorni e come riportato nella relazione, i canali Lizzarella (in prossimità di Piazza Brusacà) e Portiolo (all’altezza della farmacia) a San Terenzo e il canale che sfocia alla Venere azzurra; mentre il rotavirus non è emerso dall’analisi dei campioni raccolti negli specchi acquei; a livello di specchio acqueo, si legge, è stata rilevata una sola positività, riscontrata unicamente nel campione prelevato a San Terenzo di fronte al Portiolo il 21 settembre, relativa a un altro virus enterico, il norovirus.

“È importante notare che il rotavirus ha una dose infettante molto bassa – prosegue la relazione dell’Istituto -, possono infatti essere sufficienti 10-100 particelle virali per causare malattia in individui suscettibili. Inoltre, le analisi hanno evidenziato occasionali positività per altri virus enterici oltre a rotavirus, sia nei canali che nelle sabbie, suggerendo una contaminazione di origine fecale nei canali in questione. La convergenza di molteplici evidenze riscontrate sui campioni ambientali consente di identificare con ogni ragionevole certezza la significativa e persistente contaminazione delle aree di balneazione come riconducibile a reflui fognari veicolati dai canali di scolo presenti negli arenili. Tale fenomeno è stato, verosimilmente, alla base di episodi infettivi conclamati e persiste come pericolo per l’esposizione dei bagnanti, peraltro variabile per effetto di eventi climatici. Si ribadisce pertanto la raccomandazione ai soggetti responsabili di implementare ogni azione funzionale alla prevenzione e al controllo della contaminazione nelle aree territoriali interessate e alla limitazione dell’esposizione dei fruitori della spiaggia, fintanto che sia assicurata la rimozione delle fonti inquinanti. Nel rimanere a disposizione per ogni seguito si subordina l’esecuzione di ulteriori controlli analitici da parte di questo Istituto alla realizzazione degli interventi necessari a garantire l’igiene delle aree in oggetto”.

“Ieri, lunedì, mi sono incontrato con Asl per un confronto sui dati e le conclusioni della relazione – il commento del sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti, che ha diffuso la relazione completa (visionabile QUI) attraverso la sua pagina Facebook -. Premesso che è imprescindibile che Acam elimini le perdite che sono causa dei problemi in essere (e su questo si lavora per avere la massima attenzione della politica), allo stato Asl ritiene di non poter autorizzare, sotto il profilo sanitario, la revoca della mia ordinanza di divieto di accesso alle due spiagge, ordinanza emessa il 2 settembre, appunto, su richiesta di Asl. Posizione comprensibile ma che a una miglior lettura della relazione dell’Istituto superiore di sanità potrebbe essere superata con prescrizioni che rendano fisicamente non calpestabile l’area interessata, cioè le sabbie inumidite dall’acqua dei canali. Questa mattina chiederò un confronto con i biologi dell’Iss e di Asl per chiarire la posizione dell’Iss che, a una più attenta lettura, potrebbe non escludere la fruibilità delle spiagge con l’adozione dei citati accorgimenti. Dal lato istituzionale – prosegue il sindaco – i responsabili di servizio del nostro Comune chiedono un incontro con la Provincia, ente di governo degli impianti, che sono, per convenzione Provincia/Acam, in gestione a quest’ultima società (oggi non più dei Comuni ma del Gruppo privato Iren). Le conclusioni della relazione impongono che a breve ogni problema di sversamento all’interno dei canali sia eliminato”.

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