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Il caso

Arci Canaletto denuncia l’assalto: “Viso coperto e mani sulla cinghia, volevano intimidirci”. Tutte le reazioni

La risposta dei vertici del circolo: "Dopo mesi, per non dire anni, di episodi di aggressioni notturne ad opera delle organizzazioni neo-fasciste, negli angoli della città e a danno di ragazzini e ragazzine anche minorenni, è venuto il momento di parlarne in un’assemblea pubblica, mettendoci la faccia e senza la paura di farlo. Invitiamo tutte e tutti all’assemblea di domenica 27 novembre, alle 18 nei locali del circolo in via Giovanni Bosco 2". Poi le manifestazioni di solidarietà.

Denunciano un’azione intimidatoria mirata con il chiaro intento di provocare una reazione. Sono i gestori del circolo Arci Canaletto che adesso, visto che l’episodio non sarebbe il primo, hanno tutta l’intenzione di non lasciare perdere e riunirsi in assemblea “mettendoci la faccia e senza paura di farlo”. L’episodio risale dunque sabato notte, durante l’apertura serale del circolo Arci Canaletto, un luogo nato negli ultimi anni e molto frequentato specialmente dalla popolazione più giovane. Il racconto parte proprio dall’incipit di quella notte: “Una dozzina di giovani afferenti all’area politica di estrema destra, si sono presentati intorno all’1,30 di fronte ai cancelli del nostro spazio. Come in formazione squadrista: alcuni a viso coperto e mani sulla cinghia, con l’evidente obiettivo intimidatorio di minacciare e provocare i/le presenti. Le modalità squadriste, volte a intimorire gli avventori tra i quali tanti giovanissimi e giovanissime, sono state fermate dalla reazione calma dei soci e delle socie che, senza cedere alle provocazioni di questi “nuovi fascisti”, e alle loro modalità violente, hanno impedito loro di entrare nel circolo: uno spazio da sempre presidio di antifascismo e democrazia per il quartiere, per le tante realtà che lo vivono”.

“Dobbiamo veramente aspettare un pestaggio o un episodio violento per prendere una posizione a tutela dei e delle più giovani? Vogliamo davvero non assumerci alcuna responsabilità? Vogliamo onorare tutti i giorni la nostra costituzione?”, si chiedono gli attivisti dell’Arci di Via Bosco. Spiegano che questa vicenda non è un caso isolato al quartiere del Canaletto ma episodi di aggressione sono capitate anche in altre zone della città: “Queste poche parole sono frutto di una volontà di risposta chiara, ferma e concreta, affinché la città prenda coscienza di un problema che si è palesato in maniera plateale con i fatti di sabato notte. Dopo mesi (per non dire anni) di episodi di aggressioni notturne ad opera delle organizzazioni neo-fasciste, negli angoli della città e a danno di ragazzini e ragazzine (anche minorenni!), è venuto il momento di parlarne in un’assemblea pubblica, mettendoci la faccia e senza la paura di farlo. Invitiamo tutte e tutti all’assemblea di domenica 27 novembre, alle 18 nei locali del circolo in via Giovanni Bosco 2.

Sull’episodio è intervenuta la Rete Anti Omofobia e Transfobia che ha espresso a propria vicinanza e il proprio supporto per i preoccupanti fatti occorsi: “Il Circolo non è solo la sede della nostra associazione ma anche il posto in cui RAOT vive, un posto in cui vengono rispettate tutte le soggettività, in cui vigono i valori della cura e del supporto reciproco, in cui ogni giorno, con le piccole e grandi azioni quotidiane, si lotta contro ogni discriminazione. Per questo reputiamo che, in questo momento più che mai, sia necessaria la vicinanza di tutte le realtà che si professano antifasciste, strette in un percorso comune per arginare la triste deriva a cui stiamo assistendo nella nostra città. Ringraziamo le volontarie e i volontari del Canaletto per aver reso, e per rendere ogni giorno, con il proprio corpo e la propria determinazione, il Circolo un posto sicuro per tutte e tutti e aderiamo con convinzione all’assemblea”.

Così invece la segreteria della Cgil in una nota, che continua: “Quello di sabato è stato un vero e proprio atto di aggressione ed intimidazione, che solo grazie al comportamento coraggioso e responsabile dei soci del Circolo del Canaletto non ha avuto conseguenze. Un episodio che non è isolato e rappresenta un “salto di qualità” nelle azioni intimidatorie portate avanti da gruppi di ispirazione fascista. Da mesi, infatti, una serie di di aggressioni avvenute ai danni di giovani, addirittura in pieno centro, indicano che questi gruppi si stanno organizzando, pensando di godere di una impunità di fatto. Il Circolo del Canaletto è un fondamentale presidio di cultura, socialità e di democrazia, e siamo certi continuerà a svolgere il suo ruolo nel quartiere ed in città. Da parte nostra ribadiamo tutto il nostro impegno antifascista, da portare avanti ogni giorno nei posti di lavoro, nelle scuole, nei luoghi di socialità con gli strumenti del dialogo, della partecipazione democratica e della difesa dei principi della nostra Costituzione nata dalla Resistenza”. “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà per la vile aggressione di sabato scorso”. Così Guido Melley e Roberto Centi, LeAli a Spezia, che continuano: “Il Circolo Arci del Canaletto è un fondamentale presidio di cultura e democrazia,  siamo convinti che continuerà ad essere un punto di riferimento per il quartiere e la città e non si farà certo intimidire da vecchi e nuovi fascisti che pensano oggi, grazie al clima politico generale, di restare impuniti”.

Anche la federazione spezzina di Rifondazione Comunista è intervenuta: “Esprimiamo forte ed incondizionata solidarietà all’Arci Canaletto per il grave gesto intimidatorio subito sabato notte. Quanto successo non è che il primo di una lunga serie di avvenimenti accaduti negli ultimi anni in città da parte dei soliti noti che, forti dell’oscurità, agiscono in maniera codarda come per il centenario della marcia su Roma con raid intimidatori degni del ventennio fascista. Arci Canaletto è un’ importante presidio sociale e culturale del nostro territorio che probabilmente da fastidio per il suo operato sul territorio ma, siamo certi, non si lascerà intimidire. L’intera città della Spezia, che ha dato un grande contributo di sangue alla Resistenza al nazifascismo, non può e non deve accettare simili provocazioni. Il Sindaco e la Giunta prendano posizione su quanto accaduto e condannino un vile gesto come questo: occorre smettere di legittimare questi movimenti di chiaro richiamo fascista. L’abbiamo dichiarato a più riprese e ogni giorno che passa si rende sempre più necessario e urgente: occorre sciogliere le organizzazioni fasciste e detonare queste alchimie pericolose. Invitiamo tutte e tutti a partecipare all’assemblea convocata per domenica dalle ragazze e dai ragazzi dell’Arci Canaletto”. “Esprimo solidarietà e vicinanza da parte mia e della comunità del Partito Democratico della Spezia – ha aggiunto il segretario del Pd Iacopo Montefiori – al circolo del Canaletto e a tutto il comitato Arci della Spezia per il vile atto intimidatorio di stampo fascista subito. Siamo di fronte ad una serie di episodi che si sono verificati in città, un fenomeno che non deve essere sottovalutato, a maggior ragione quando si prendono di mira i luoghi e i presidi della socialità dove tante ragazze e ragazzi offrono un servizio prezioso alla comunità”. Anche il Pci ha voluto manifestare solidarietà al circolo: “L’attacco squadrista è di una gravità assoluta e sintomatico della continua deriva democratica del Paese tornata a sfociare, già da qualche tempo, in atti di violenza intimidatoria, e non solo, che speravamo esserci lasciati alle spalle. Per troppo tempo la politica, anche quella di “pseudo sinistra”, ha sottovalutato certi episodi e portato avanti politiche che hanno avuto, come unico risultato, lo sdoganamento del neofascismo e di rigurgiti nostalgici che, speriamo, non vengano, ulteriormente, presi “sotto gamba”. L’antifascismo militante, in ragione di valori sempre attuali, è più che mai necessario e non può essere, solo, di facciata. Occorre reagire, richiedere quanto prima e sostenere l’azione investigativa per fare piena luce su questi avvenimenti e su questi vili attacchi che non devono e non possono rimanere impuniti. Nel contempo, è assolutamente necessario rafforzare, con determinazione, l’azione antifascista, anche di matrice culturale, nella provincia spezzina. Come Partito Comunista Italiano facciamo dell’antifascismo un valore imprescindibile alla base del nostro statuto e, profondamente sdegnati da quanto accaduto, esprimiamo massima solidarietà e vicinanza nei confronti dei compagni dell’ARCI rendendoci disponibili ad eventuali iniziative ed azioni condivise a partire dall’assemblea prevista domenica prossima”.

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