“Continuiamo a pensare che per risolvere il problema dello spaccio la soluzione non sia scovare qualche spinello tra agli adolescenti, bensì si debba andare a controllare e colpire le piazze di spaccio e la mafia. Solo in questo modo si può davvero agire sia sulla prevenzione, sia sulla lotta alla criminalità organizzata.
Oltre che nel merito, contestiamo anche nel metodo poiché le operazioni di controllo hanno visto l’ingresso delle forze dell’ordine negli spazi interni, nelle aule e nei corridoi – in un contesto scolastico e con la maggior parte degli studenti minorenni – quando poteva benissimo essere gestita in altra maniera, sempre che la si ritenesse così necessaria nella lotta allo spaccio cittadino.
Tutto ciò è il frutto del salviniano decreto Scuole Sicure, che colpisce in maniera plateale e propagandistica studenti adolescenti mentre non fa nulla per contrastare i veri responsabili dello spaccio, replicando blitz negli istituti scolastici e provvedimenti disciplinari a volontà, senza risolvere concretamente niente all’interno della scuola, anzi alimentando la paura a causa di questo terrorismo psicologico e di questa repressione.
Ricordiamo che il decreto scuole sicure prevedeva tra le altre cose il potenziamento degli impianti di videosorveglianza, l’assunzione temporanea di più vigili urbani e campagne informative e preventive, ma appare evidente che l’unica misura che sembra essere attuata in maniera plateale e su tutto il territorio nazionale sia solamente il traumatico e scenico blitz dei militi in mezzo agli studenti.
Mentre i ragazzi continuano a studiare in un sistema scolastico sempre più caratterizzato da una edilizia fatiscente, da una carenza di strutture e personale, sono ora anche costretti a subire l’improvvisa ed ingiustificata invasione all’interno dei loro spazi di studio ad opera delle forze dell’ordine, che alimenta un clima di paura e pregiudizio invece che un confronto aperto e informato sulle droghe”.
Rifondazione Comunista La Spezia