“Carlo Calenda, il M5S, il Pd. Tutti fanno a gara a chiedere le dimissioni del presidente Toti. Costretti a nascondere il loro giustizialismo che calpesta un principio della presunzione di innocenza che deve valere ancor più a poche ore dai fatti delle contestazioni della sola accusa e prima che possano essere ascoltate le argomentazioni della difesa, emettono la ‘condanna morale'”. Si apre così una nota diffusa dalla Lista Toti. “Calenda arriva a ergersi addirittura al di sopra delle leggi – proseguono gli arancioni -, dicendo inaccettabile, ancorché permesso dalla legge, che un politico che governa possa prendere contributi da un privato. Siamo al punto che un eletto dal popolo dovrebbe dimettersi sulla base di un giudizio di eticità emesso da un avversario, anziché rispettando quelle che sono le norme che regolamentano questi casi. Usare ancora una volta come una clava un’inchiesta, che al momento propone necessariamente solo un’ipotesi accusatoria, rappresenta, questo sì, un problema di etica politica”.
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Il commento del leader di azione
Assessore spezzina ed esponente totiana
"ha sentenziato condanna definitiva"