Il rigassificatore di Panigaglia accelera sulla via del small scale LNG. Da oggi e almeno fino ad aprile del 2023, l’area dell’impianto industriale di GNL Italia conoscerà una serie di lavori ai due pontili che si allungano nel mare del Golfo della Spezia. Quello principale sarà interessato da una manutenzione straordinaria, che non implica variazioni nell’utilizzo del terminale sul breve periodo. Quello secondario sarà invece attrezzato per poter ospitare i traghetti ro-ro che trasporteranno la autocisterne contenenti GNL a Calata Malaspina, per cui l’azienda ha di recente presentato istanza di concessione fino al 2035; da qui, poi, le autocisterne imboccheranno l’autostrada per andare a servire i distributori di carburante soprattutto a beneficio del trasporto pesante.
Inoltre, durante l’estate, GNL Italia ha presentato la documentazione per un’ulteriore modifica al pontile da 500 metri, quello a cui già attraccano le navi gasiere che conferiscono il metano liquido all’interno dei due serbatoi da 50mila metri cubi. Il pontile, in particolare, sarà dotato di nuove briccole per bettoline di taglia diversa dalle navi attuali. Le bettoline potranno quindi essere ricaricate di GNL, che verrà trasferito dai serbatoi alle navi (con processo inverno rispetto a quello attuale), per poter rifornire navi da crociera e portacontainer.
Con questa configurazione, inoltre, il pontile potrà anche diventare il punto di ingresso di un metanodotto virtuale che sboccherà nei futuri rigassificatori di Portovesme, Porto Torres e Oristano in Sardegna, parte del piano di metanizzazione dell’isola. Gli stessi bracci di carico saranno rivisti per gestire il controflusso dai serbatoi alle navi.
Fino a qui i lavori al pontile principale. Contemporaneamente sarà creata, in corrispondenza del pontile secondario, una piattaforma di carico (22.50 per 10.50 metri) con tre briccole di ormeggio per un traghetto ro-ro, che accomoderà fino a quattro autocisterne alla volta. Sulla piattaforma verrà posizionato un manufatto prefabbricato che avrà la funzione di ospitare le apparecchiature necessarie per alimentare la colonnina di ricarica delle batterie di trazione del traghetto a propulsione elettrica. All’interno dell’area del rigassificatore saranno create quattro baie di carico dei camion, un piazzale di sosta e sarà allargata la strada interna per permettere il transito dei mezzi pesanti.
Si configura dunque il piano che era già stato oggetto dello studio di fattibilità del 2015, nonostante uno scenario internazionale mutato. Durante i sei mesi di lavoro, l’attività del rigassificatore non sarà interrotta. Le opere di ingegneria infatti saranno gestite insieme alle operazione di scarico delle grandi gasiere. A questo proposito, GNL Italia fa sapere di aver già esaurito gli slot per tutto l’anno 2023. Il rigassificatore dunque lavorerà a pieno regime, potendo potenzialmente beneficiare anche degli accordi sottoscritti dal governo Draghi con nuovi Paesi fornitori come Angola, Egitto e Algeria.