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Nuovo scenario

Panigaglia è la chiave per metanizzare la Sardegna

Il piano proposto da Enura al governo prevede un servizio di bettoline che dalla Spezia farebbero la spola con i depositi sull'isola, unica regione italiana ancora senza gas.

Nave gasiera a Panigaglia

Una conduttura “virtuale” che non attraversa il mare poggiata sul fondale, ma via nave. Lo scopo è portare il metano in Sardegna, alle sue aziende e ai suoi abitanti. E la bocca d’ingresso principale di questo sistema si candida ad essere il rigassificatore di Panigaglia all’interno del Golfo della Spezia. Ha preso il via in questi giorni presso il ministero della Transizione energetica il processo per metanizzare la seconda isola del Mediterraneo. L’unica regione italiana in cui il gas associato agli usi domestici non è mai arrivato, ora in attesa di un “rilancio industriale, decarbonizzazione dei consumi e di phase out delle centrali a carbone presenti”, come preconizzava il Decreto Semplificazioni lo scorso settembre.
Il tutto tradotto poi nel progetto di Enura, joint venture tra Snam e Società Gasdotti Italia, di costruire una serie di depositi e rigassificatori sulle coste sarde. Da alimentare con bettoline caricate di gas naturale liquefatto presso gli impianti della Spezia e Livorno. In particolare, Panigaglia sarebbe servito da unità da 3mila metri cubi mentre OLT, l’impianto offshore toscano, da navi fino a 7.500 metri cubi. Poche ore di navigazione per scaricare nei terminali di Portovesme, a servizio della centrale Enel “Grazia Deledda”, Porto Torres, verso le aree metropolitane di Sassari e Alghero, più quelli presso i porti di Oristano e Cagliari e le relativa zone industriali.

Sarebbe un cambio di prospettiva non di poco conto per l’impianto portovenerese. Il rigassificatore spezzino di GNL Italia si era trovato nel 2016 ad accogliere solo sei navi gasiere, contro una media di 120 all’anno del periodo immediatamente precedente. Sottoutilizzato, tagliato fuori (come molti omologhi nel Mediterraneo) dal mercato del gas, volatile per definizione, che era andato a gravitare verso l’Estremo Oriente. Poi la lenta ripresa e ora una fase che si presenta decisiva per capire verso quali settori si potrà rivolgere il servizio, già centrale nell’industria delle crociere.
Nei prossimi mesi prenderà il via la conferenza dei servizi per portare avanti il progetto di attivare un servizio di small scale LNG. Camion, trasportati via chiatta fino ad un pontile dedicato all’interno del porto e a servizio proprio del trasporto pesante, il meno adatto ad essere elettrificato. Anche in questo caso la scelta di muoversi via mare, per non andare ad appesantire la Napoleonica. In un futuro a medio termine, il progetto di diventare la porta di ingresso del metano in Sardegna appunto. Precondizione è la sostituzione dei bracci di carico del gas criogenico, ormai obsoleti. Un progetto avviato tre anni fa destinato a ricevere impulso ulteriore dalle nuove prospettive che si vanno affacciando.

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