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Voti e giudizi

Le pagelle: Toto castiga grandi, Hristov sale… in cielo. Kovalenko harakiri, Nikolaou maldestro

Le pagelle di Spezia-Lazio

Generico aprile 2022

Provedel 6.5 

Sceglie il tempo alla perfezione e arpiona dai piedi di Zaccagni una palma che poteva costare caro poi usa i pugni sulla bordata di Immobile prima e su quella di Milinkovic Savic dopo. La paratona la farà nel secondo tempo deviando sul legno la botta di Zaccagni che però gli sbatte beffardamente sulla schiena e si insacca. Nonostante il poker il suo voto è alto perché chi ha visto la partita sa che poteva finire anche in goleada

Amian 6.5

Con l’inizio del 2022 il tolosiano aveva definitivamente superato il delicato processo di ambientamento passato anche per brutte gare e votacci. Il gol che sblocca la gara finalmente lo premia dopo averci provato senza fortuna almeno altre tre volte nel lungo corso del campionato. Indirizza la palla alla destra di uno Strakosha rimasto in porta senza un perché ma lui è arguto perché gliela schiaccia sotto il naso mandandolo fuori giri. Controlla bene Zaccagni fino all’ora di gioco poi l’ex Hellas diventa incontenibile e per lui la gara si complica.

Hristov 7

Contro un certo Ciro Immobile, per l’ex viola è una di quelle serate formative da master di secondo livello. Mura la conclusione del capocannoniere della serie A dopo un amen dal fischio d’inizio e saltando in cielo fornisce ad Amian l’assist che vale il vantaggio. In una serata per certi versi incredibile, non gli basta l’omaggio al compagno perché è lui a gonfiare la rete per il terzo gol in faccia ad una Ferrovia quasi incredula. Peccato non valga punti ma oggi non ha fatto rimpiangere Martin Erlic ed è un punto di partenza gigante nel processo di crescita.

Spezia-Lazio (30/04/2022)

Nikolaou 5

Due errori nella stessa azione lo castigano: manca completamente un colpo di testa apparso normale amministrazione, subito dopo la conclusione di Milinkovic Savic gli finisce addosso ad un braccio troppo largo anche solo per mettere in dubbio il penalty. Tante volte la manda lontano ma negli episodi cruciali gli va peggio di altre volte.

Reca 5

La classe di Felipe Anderson non si discute: quando il brasiliano si mette in proprio salta gli avversari come birilli e allora serve anticipare le intuizioni e attaccarlo. L’affare si complica quando sulla catena più congegnale a Sarri si propone anche Lazzari e il polacco si trova nel mezzo, spesso superato con una verticalizzazione. Sbaglia piuttosto clamorosamente diversi appoggi in uscita dall’area di rigore compreso nell’occasione in cui segna Milinkovic Savic.

Maggiore 6

Playmaker d’appoggio a Kiwior per garantire superiorità numerica in mediana contro il 4-3-3 di Sarri. Guerreggia con Basic, sporca mille palloni ma rimane fuori dal vivo quqndo lo Spezia attacca. (Dal 36’st Kovalenko 4.5 – Si fa rubare la palla da Luis Alberto e così si materializza la sconfitta. L’unica cosa che fa costa carissima).

Spezia-Lazio (30/04/2022)

Kiwior 6

Lui e Maggiore giocano quasi appiccati proprio per creare quel muro al centro e limitare le famigerate giocate palla a terra dei centrocampisti della Lazio. Si vede poco ma se non ci fosse sarebbero dolori contro una Lazio che tira da tutte le parti.

Verde 6.5

Quando esce dalle marcature e gioca negli spazi usa il suo sinistro magico come un violino. Pochi tocchi ma tutti di qualità e quando si lancia nell’ultimo contropiede prima del riposo trova un gol stavolta solo effimero per una questione di centimetri. Sua la punizione sulla testa di Hristov che fa esplodere la Ferrovia in un giubilo di gioia. (Dal 32’st Antiste n.g.)

Agudelo 7

Il castiga big si ripete anche nella serata delle aquile: la Lazio ha appena pareggiato ma alla prima situazione propizia, il piccolo colombiano si getta all’inseguimento di una palla che Patric si fa togliere dai piedi e che Toto trasformerà in oro 18 carati con uno scavetto delizioso. Non è un lampo perche tutte le volte che parte con la palla al piede si porta a spasso mezza difesa ospite conquistando falli, campo e applausi. (Dal 36’st Bastoni n.g.)

Gyasi 5.5

Il solito lavoro oscuro di una partita dove hai davanti dei piccoli grandi mostri di bravura che arrivano a frotte. Reca avrebbe bisogno di una grande mano, lui riesce a tendergliela solo in parte. Soltanto nel finale potrà giocare qualche palla negli ultimi venti metri ma troverà sempre i tubi tappati da un ottimo lavoro sugli esterni dei difensori della Lazio.

Manaj 6.5

Sulle sue tracce c’è Patric che accompagna ogni suo movimento anche quando si propone per accorciare i reparti ma ai punti O’ Rey vince il suo duello personale facendo passare una brutta serata a chi incrocia i tacchetti con lui. L’albanese è sempre uno da Picco, fa la guerra con tutti (ammonito anche oggi per un vaffa a Pairetto…) e “sente” il match come un calciatore internazionale. (Dal 44’st Salcedo n.g.)

All. Thiago Motta 6

Il 4-2-3-1 tutto cuore e contropiede funziona a meraviglia contro una Lazio che per la verità quando attacca fa davvero paura. Il differenziale puro è indiscutibile, i biancocelesti a volte arrivano in porta con un giropalla a mille all’ora ma è anche vero che riuscire a segnare quattro gol in 55’ anche se uno cancellato da un offside, è tanta roba. Subisce il pari in apertura di ripresa, quel tipo di situazione che una grande come la Lazio sa sfruttare per ribaltare e vincere invece tutte le volte lo Spezia rimette il muso avanti. Almeno fino al 3-3 perché poi i bianchi spariscono dalla scena e la Lazio può vincerla. Il diagonale di Milinkovic Savic pare una sentenza ma il legno salva Provedel prima dell’episodio che premia la Lazio propiziato però da una palla maledettamente persa dal neo entrato Kovalenko, che non aveva capito l’atmosfera e una Lazio che ha conquistato una caterva di punti proprio nell’ultimo quarto d’ora di gara. Che amarezza, era quasi fatta ma è onesto dire che, con 22 tiri di cui 9 dentro lo speccho, Sarri non ruba niente e seppur all’ultimo tuffo vince.

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