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Dal 19 febbraio al 26 giugno

La Madonna Lia e gli allievi di Leonardo a Milano, in una mostra nel ricordo di Ariella Moretti

Il direttore del Museo Lia, dove si terrà la mostra fino alla fine di giugno, Andrea Marmori: "La mostra è idealmente dedicata ad Arria Moretti Lia. Quando Amedeo Lia ebbe tra le mani 'La Madonna Lia' e ne conobbe la storia, con grandissima generosità e con l'appoggio di sua moglie ha voluto rimetterla dove la mise per la prima volta Leonardo nella cappella ducale del Castello Sforzesco".

La Madonna Lia, al pari di altri dipinti di piccole dimensioni raffiguranti il medesimo soggetto, fa parte di un gruppo di opere eseguite nello studio milanese di Leonardo negli anni novanta del XV secolo. Parte da qui la nuova mostra ospitata al Museo Lia della Spezia, il taglio del nastro ufficiale sarà domani e l’esposizione proseguirà fino al 26 giugno, dal titolo “La Madonna Lia. Gli allievi di Leonardo a Milano”. 

Questa mattina si è tenuta la presentazione, in anteprima per la stampa, alla quale hanno partecipato il sindaco della Spezia e assessore alla Cultura Pierluigi Peracchini e il direttore del Museo Lia Andrea Marmori assieme agli altri curatori della mostra. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza sia della mostra che del prezioso lavoro condotto per l’allestimento e le illustrazioni che lo accompagnano che creano un dialogo continuo. Una particolarità di tutte le ultime mostre al Lia, ogni tela, ogni opera viene posizionata con estrema cura aprendo un “confronto” tra ogni opera esposta.

A margine della conferenza, Andrea Marmori ha sottolineato che questo allestimento è anche un gesto di gratitudine nei confronti della famiglia Lia e una dedica speciale nei confronti di Arriella Moretti Lia, moglie del compianto Amedeo Lia al quale si deve al patrimonio, donato alla città, esposto nel museo di Via Prione.

La mostra è idealmente dedicata ad Arria Moretti Lia – ha detto Marmori -. Quando Amedeo Lia ebbe tra le mani ‘La Madonna Lia’ e ne conobbe la storia, con grandissima generosità e con l’appoggio di sua moglie ha voluto rimetterla dove la mise per la prima volta Leonardo nella cappella ducale del Castello Sforzesco. In quel luogo ‘La Madonna Lia’ è abitualmente conservata, accanto alla Sala delle Asse, la più straordinaria invenzione che Leonardo aveva compiuto a Milano. Il ricordo della signora Lia, particolarmente affezionata a questo dipinto, è assolutamente sentito”.

Un po’ di storia. Leonardo era giunto a Milano nel 1482, e anche se pare improbabile che sia entrato subito al servizio del duca Ludovico Sforza, viene da subito impiegato in numerosi incarichi per la corte. Il suo multiforme operato prevedeva in primo luogo il progetto e la preparazione per il monumento equestre a Francesco, padre di Ludovico, e la decorazione della Sala delle Asse in Castello. Contemporaneamente lavorava all’Ultima cena e dipingeva i ritratti delle amanti del duca – tra i quali il più celebre è quello di Cecilia Gallerani, la Dama con l’ermellino – e ancora progettava costumi e scenari per le feste di corte. Se a questo si aggiungono i compiti come ingegnere ducale sia per la costruzione di canali che per le opere militari, è facile comprendere come al maestro restasse poco tempo da dedicare all’esecuzione di piccoli dipinti devozionali: l’incapacità di esaudire tali richieste fu pertanto in parte colmata dalla presenza di numerosi allievi presenti nel suo studio.

Leonardo, prima di giungere a Milano, aveva già eseguito due piccole Madonne devozionali, che ebbero un immediato e meritato successo: la cosiddetta Madonna del garofano, oggi a Monaco, e la celebre Madonna Benois, attualmente conservata all’Ermitage di San Pietroburgo.

Gli allievi presenti nella bottega di Leonardo erano organizzati in due gruppi distinti: gli apprendisti Salaì e Melzi che, come principianti, erano vincolati al maestro e rimasero al suo servizio più a lungo del normale periodo di tutela, e un gran numero di assistenti che, a giudicare dall’età e dalle capacità, dovevano essere più o meno formati. Di questo gruppo facevano parte Marco d’Oggiono e Giovanni Boltraffio, autori di numerose opere compiute a contatto con Leonardo, e anche un pittore per noi anonimo chiamato convenzionalmente il Maestro della Pala Sforzesca per via della sua opera più celebre. È stato notato che per tutti questi artisti l’ingresso e la permanenza nello studio di Leonardo abbiano costituito il momento di maggiore qualità nell’intero arco della loro carriera, come se il contatto con il maestro annullasse qualsiasi esperienza maturata prima di allora.

La mostra del Museo Lia intende pertanto celebrare questo momento così altamente significativo e dirimente per l’arte italiana, e non solo, quando il genio di Leonardo immette un rivoluzionario vento di novità alla corte di Ludovico il Moro, cambiandone per sempre gli orizzonti artistici. Oltre alla splendida Madonna Lia, eseguita proprio per il duca, saranno presenti altri capolavori, tanto provenienti da Milano quanto facenti parte della Collezione Lia, ad illustrare l’ambiente culturale che Leonardo trova al suo arrivo a Milano e a dimostrazione degli esiti del suo straordinario, illuminante insegnamento.

La mostra sarà visitabile dal 19 febbraio, giornata in cui sarà aperta gratuitamente al pubblico con ingressi contingentati secondo la vigente normativa, e resterà aperta fino al 26 giugno. In questi mesi saranno proposti approfondimenti con specialisti del settore, appuntamenti rivolti tanto al pubblico adulto che laboratori per bambini e ragazzi.

 

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