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Punti tampone fuori dalle discoteche, ok dal consiglio regionale

Approvazione trasversale ma non unanime. Astenuti i consiglieri della Lista Sansa, contrario il pentastellato spezzino Ugolini: "Insostenibile pensare di impiegare personale sanitario in questo modo quando manca nei reparti".

Foto di anurag kaushik da Pixabay

Questa mattina il consiglio regionale ha approvato con 18 voti a favore (maggioranza di centrodestra e Roberto Arboscello, Luca Garibaldi, Davide Natale e Armando Sanna del gruppo Pd-Articolo Uno), un voto contrario (Paolo Ugolini del Mov5Stelle) e 2 astenuti (Lista Ferruccio Sansa) l’ordine del giorno 371, presentato da Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini), e sottoscritto dai colleghi del gruppo, che impegna la giunta ad attivarsi affinché sia possibile predisporre nelle adiacenze esterne delle discoteche, a cura dei gestori, punti in cui effettuare i tamponi rapidi da parte di medici, infermieri e farmacisti. Nel documento tra le varie cose si rileva che la chiusura dei locali da ballo, “seppur attuata per il contenimento della pandemia Covid, ha ingenerato gravi danni economici al settore, che necessita di ripartire in sicurezza al più presto”, “è sicuramente stata una concausa del malessere psicologico dei più giovani per il venir meno di una delle più tipiche forme di divertimento e spensieratezza” e che “la chiusura dei locali da ballo, certamente luoghi più facilmente controllabili, sta sicuramente aggravando fenomeni di mala movida nelle città”.
“Il documento era stato presentato lo scorso 28 giugno. Poi i locali erano stati riaperti e oggi, che sono stati chiusi nuovamente, abbiamo ritenuto di trattare in aula l’argomento per essere pronti alle prossime riaperture, che speriamo siano imminenti compatibilmente all’andamento dell’emergenza coronavirus e della campagna vaccinale”, il commento di Brunetto, presentatore del documento.
Come detto, oltre all’astensione dei consiglieri della Lista Sansa, c’è stato il voto contrario del consigliere spezzino Paolo Ugolini, Movimento cinque stelle: “Quella proposta dall’ordine del giorno – spiega a CdS – è un’iniziativa non sostenibile né azzeccata, pensata per strizzare l’occhio a un settore. E allora altre attività quali bar, ristoranti, piscine, perché questi punti tampone non dovrebbero interessare anche loro? In ogni caso, come detto, è qualcosa di non sostenibile: non si può pensare di impiegare personale sanitario all’ingresso delle discoteche quando manca nei reparti”.(Foto di anurag kaushik da Pixabay)

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