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Parla l'architetto brunello

"Come il Meazza, il Picco è uno stadio stratificato nel tempo"

Nell'autunno scorso lo studio Dontstop ha firmato il progetto di fattibilità del nuovo stadio, prima mattonella di un lungo lavoro di ristrutturazione affidato a Gino Zavanella. "Un elemento urbano da vedere in un contesto più ampio".

Lo studio di fattibilità dello stadio Picco rimodernato

“Siamo molto contenti che il percorso individuato a suo tempo con il Comune e la società sia quello che oggi si sta seguendo con il duplice scopo di giungere alla modernizzazione finale dello stadio, ottenendo al tempo stesso la deroga per non smettere di giocarvi dentro”. Insieme al socio Marco Brega, l’architetto Michelle Brunello dello studio milanese Dontstop, ha firmato e presentato a dicembre il progetto di fattibilità tecnica dello stadio Alberto Picco, primo atto necessario di un lungo percorso che porterà nel futuro il centenario stadio di Viale Fieschi. Allo studio Gau, guidato da Gino Zavanella, lo Spezia Calcio ha affidato il progetto esecutivo che sarà presentato in futuro, partendo dall’esistente sia per una questione di tempi, sia perché in fin dei conti il rifacimento della curva Piscina dovrebbe seguire grosso modo le indicazioni previste da Dontstop. “Gli organi sportivi chiariscono che i diecimila posti devono essere assicurati: è una delle condizioni necessarie per avere una nuova deroga – spiega ancora Brunello – che contemplerà immediatamente dopo il rifacimento della tribuna principale. Così a settembre, se tutto andrà bene, lo Spezia avrà a disposizione il suo impianto, magari senza perdere nemmeno una partita.

Il rifacimento della curva Piscina durante i mesi estivi è il primo impegno: non a caso si è scelto, proprio come accadde l’estate scorsa per il potenziamento dell’impianto di illuminazione, di procedere con l’intervento diretto della società aquilotta, rinunciando così all’appalto pubblico. Sarà poi nell’eventuale futura concessione che Spezia Calcio e Comune della Spezia troveranno i giusti contrappesi visto che lo stadio è e rimarrà di proprietà pubblica. Se questa è la strada ecco perché la curva Piscina, al di là degli aspetti estetici e cromatici che verranno scelti da Zavanella e condivisi con il club, non sarà poi così differente dalla proposta fatta da Dontstop. La natura dell’intervento per quanto riguarda la curva che da metà anni ’90 è dedicata agli ospiti, è proprio quello: sarà un prefabbricato metallico che permetterà di raggiungere la capienza di 3mila posti. Che potrà anche trattarsi di una struttura completamente nuova a seconda di come verranno interpretate le regole: agire infatti su una struttura pre-esistente, modificandola, richiede una nuova certificazione. E allora potrebbe essere decisamente più vantaggioso e lungimirante fare tutto ex novo. Poi si potrà pensare alla tribuna che sarà naturalmente il cuore dello stadio, contenitori di servizi e sottoservizi e, altro aspetto importantissimo, i parcheggi: che a norma di legge devono essere 150 obbligatori oltre a quelli pertinenti la società ospite e le sue dirette derivazioni.

In questo periodo DontStop è impegnata fra Milano, dove si è appena concluso un apprezzato intervento residenziale nel quartiere de La Maggiolina, e la Cina, chiamata a curare alcuni padiglioni di mostre e fiere legati al Made in Italy. Brunello, che curiosamente è originario di Venezia la cui squadra di calcio è appena stata promossa (e il “Penzo” sta per vivere una situazione molto simile), associa il “Picco” al celebre “Meazza”: “E’ uno stadio, anche questo, stratificato nel tempo. C’è il contributo di un professionista importante come Gregotti, c’è la particolare posizione vicina al mare, c’è una viabilità particolare. Al di là di come verrà, l’impianto sarà un elemento urbano da vedere in un contesto più ampio: penso al centro sportivo Montagna e alla stessa Viale Fieschi che nel progetto di fattibilità avevamo pensato come un luogo da vivere tutti i giorni, con una passeggiata ricavata attraverso lo spostamento della sede stradale verso il muro arsenalizio, una pista ciclabile, una stazione per le navette di servizio. Anche alla luce del fatto che in particolare nei mesi estivi la Napoleonica è una via particolarmente utilizzata per raggiungere Porto Venere e le Cinque Terre crediamo che l’area antistante lo stadio possa essere coinvolta in un processo complessivo di cambiamento urbano”.

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