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La presentazione del libro di dino grassi

“Il lavoro non è una merce ma la realizzazione della persona umana. No alle morti e al caporalato”

Manifestazione dei lavoratori del Cantiere Muggiano - La Spezia,3 giugno 1965 - archivio Dino Grassi

Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” è stato presentato martedì 30 aprile a Tellaro, per iniziativa della Società di Mutuo Soccorso e dell’Associazione Culturale Mediterraneo.

A introdurre l’incontro è stato Bruno Menegatti, compagno di lavoro di Dino Grassi al Cantiere Muggiano, che ha ricordato le sue qualità morali e i suoi insegnamenti costanti ai compagni di lavoro più giovani. “E’ grazie soprattutto a lui – ha affermato – che gli operai del Muggiano sono stati protagonisti di grandi lotte di valore nazionale, sia per i diritti in fabbrica che per la salvezza del Cantiere dalle minacce di ridimensionamento e chiusura”.

Stefania Novelli, presidente di ARCI La Spezia, e Giorgio Pagano, curatore dell’opera, hanno ricordato le figure dei tellaresi Delio Pellegri e Bruno Scattina, tra i protagonisti del libro. Pellegri fu uno dei licenziati per motivi politici nel 1952: era intervenuto in un’assemblea contro la legge truffa, durante uno sciopero regolarmente proclamato. Con lui furono licenziati altri otto lavoratori, tra cui Mario Pistelli, l’unico organizzatore dello sciopero del marzo 1944 al Muggiano deportato a Mauthausen e sopravvissuto, a differenza di tutti gli altri lavoratori deportati. Fu dopo quella “decapitazione” della Commissione Interna, che Grassi ne divenne il segretario, affiancato da Bruno Scattina.

Giorgio Pagano ha detto che il libro “ha il merito di raccontare con una scrittura potente una fase storica di lotte per la libertà e la dignità del lavoro” ma anche di ricordarci che “gli operai esistono e soffrono ancora” e che “il mondo dei più deboli ha bisogno di una rappresentanza non solo sindacale ma anche politica, per riprendere su nuove basi le lotte per la libertà e la dignità del lavoro”.

La conclusione del libro di Grassi è identica a quella espressa dal Presidente della Repubblica lo stesso 30 aprile: il lavoro “non è una merce” –  ha detto Mattarella –  ma “un elemento base della nostra identità democratica: è anzitutto libertà dal bisogno e strumento per esprimere se stessi, per realizzarsi nella vita”. La sua “connessione con la realizzazione della personalità umana conferisce al lavoro un significato ben più grande di un bene economico; lo rende elemento costitutivo del destino comune”.

Pagano ha affrontato anche il tema della lotta per la sicurezza del lavoro, al centro della memoria di Grassi, e si è soffermato sullo sfruttamento dei lavoratori migranti delle ditte d’appalto, che oggi costituiscono la grande maggioranza degli occupati del Muggiano, condividendo ancora le parole di Mattarella: “Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse – anche una sola – è inaccettabile”. E ancora: “Vigilare è un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono scaraventati i lavoratori”.

Le prossime presentazioni del libro di Dino Grassi si terranno a Empoli, mercoledì 15 maggio alle 18 (libreria Rinascita), e a Carrara, giovedì 16 maggio alle ore 21 (sala ex hotel San Giacomo).

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