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La fabbrica dei numeri 1: tutti utili e tutti decisivi

Rafael assistman a Udine, Krapikas eroe di Coppa, Provedel regista basso, Zoet in cattedra contro il Cagliari. Porracchio li allena tutti: "Diversi tra di loro, tengono alto il livello di ogni allenamento".

Angelo Porracchio con i portieri

C’è quello che para con le mani come un portiere, ma gioca con i piedi come un regista. C’è l’eroe di Coppa Italia, che ha disinnescato un rigore al novantesimo. C’è il campione in patria, che in una sera rischia di aver indirizzato la corsa salvezza. C’è perfino l’assistman, che ha propiziato la prima vittoria in campionato con un lancio. Dice che azzeccare il portiere vale mezza stagione. Azzeccarne quattro, ognuno per il suo pezzo di cammino, rischia di essere un capolavoro.

Certo, Ivan Provedel è quello che ha lasciato, comunque vada, l’impronta più profonda in campionato. Ecco un dato che vale più di mille considerazioni: lo Spezia vanta 1.220 passaggi tentati dal proprio portiere, lanci in avanti esclusi, secondo Statsbomb. Nessun’altra squadra si avvicina lontanamente, quella che segue in questa statistica è la Lazio con 940. Di questi passaggi, buona parte sono partiti dai piedi del friulano.
Se però di lanci parliamo, quello di Rafael alla Dacia Arena di Udine rimane il più iconico. Aquilotti in dieci e in vantaggio per 0-1, forcing dei padroni di casa. Il brasiliano recupera palla in area, alza lo sguardo e manda in porta Galabinov tutto solo, abbandonato dai difensori di Gotti corsi a riempire l’area con la speranza di un cross. I primi tre punti, importantissimi per rompere il ghiaccio.

Una delle partite più bella della stagione è sicuramente Bologna-Spezia per il quarto turno della Coppa Italia. Titas Krapikas è il titolare della competizione e il ruolo non viene messo in discussione dall’abbondanza di colleghi più scafati di lui. Scelta che risulta vincente quando il lituano para un rigore a Barrow allo scadere sul 2-2. Ai tempi supplementari vinceranno i bianchi con due gol di scarto.
Di Jeroen Zoet, colpo a sorpresa del mercato estivo, si celebra nel post Cagliari la capacità di chiudere la porta agli avanti rossoblù in almeno tre occasioni limpidissime. Meno giocoliere con i piedi, straordinario tra i pali. Nel Picco sfortunatamente vuoto si apprezzano anche i progressi nella lingua italiana che ha iniziato a studiare prestissimo da grande professionista.

“Io alleno i migliori portieri della serie A, lo dico sempre – gongola Angelo Porracchio, il loro preparatore -. Con il loro lavoro tengono alto il livello dell’allenamento. Come calciatori hanno caratteristiche diverse tra di loro. Cerchiamo di infondere il nostro credo calcistico, di farli rendere al massimo all’interno del gioco del mister. Ma sempre aggiungendo concetti e mai tentando di levare loro qualcosa. Non esiste domani, esiste solo oggi quando lavoriamo. Cerco sempre di tirare fuori il meglio da me stesso, in modo da tirare fuori il meglio da loro”.
Un quartetto anomalo, senza ragazzi presi dalle giovanili come succede di solito. Allenamenti collettivi, poi qualche dettaglio per ognuno. “Con Titas (Krapikas, ndr), prima di farlo esordire in Coppa Italia, abbiamo lavorato due mesi sui piedi. Con Zoet abbiamo lavorato individualmente post infortunio per farlo tornare al livello degli altri. Provedel aveva fatto un minimo di preparazione con il suo club precedente, ma le richieste che ha qui sono completamente diverse da quelle che aveva a Empoli. Rafael è semplicemente un professionista esemplare e un ragazzo d’oro. Animo brasiliano, ma anche l’olandese è sempre stato positivo dal suo arrivo”.

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