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Gli scenari geopolitici spingono avanti il progetto basi blu

Campo in ferro, Sommariva: “L’assetto del Ponente della base navale deve cambiare. A buon punto il dialogo con la Marina per averlo indietro bonificato”

Campo in ferro

Sul futuro del Campo in ferro c’è una discussione aperta e piuttosto avanzata tra la Marina militare e l’Autorità di sistema portuale, che ha in mente di destinarlo a funzioni nautiche e diportistiche. Lo ha dichiarato ieri il presidente Mario Sommariva nel corso dell’audizione di fronte ai membri della commissione consiliare Lavori pubblici – in cui si è parlato anche dei progetti di Via del Molo per la riqualificazione del fronte a mare del paese – confermando di fatto quanto scritto da CDS nelle scorse settimane.
“Il Campo in ferro è un esempio di area sottoutilizzata non ancora restituita a usi civili. E’ in corso un’interlocuzione per il riuso, ovviamente con la dovuta riqualificazione ambientale. E’ chiaro a noi, ma anche alla Marina, che qualunque cosa si faccia non si può prevedere una viabilità che insista su Cadimare: serve semmai una viabilità alternativa che penetri all’interno dell’area militare. Ci sono idee, ma non ancora il risultato, che ha una maturazione lenta. Ma è doveroso pensare che se si mette mano al Campo in ferro è necessario pensare anche alla cessione di aree che consentano di realizzare una viabilità alternativa, che potrebbe eventualmente alleggerire quella che attualmente raggiunge il borgo di Cadimare”, ha spiegato Sommariva nel rispondere ai quesiti posti nell’introduzione del dibattito dal consigliere del gruppo misto di maggioranza, Fabio Cenerini, sulla base della lettera inviata dai cittadini all’Adsp.

Mario Sommariva in commissione Lavori pubblici

“Apprezzo le modalità con cui ha dato seguito alle sollecitazioni delle associazioni del paese, che ringrazio per la loro capacità di porre quesiti rimanendo sui temi in maniera pertinente. Riguardo al Campo in ferro – ha detto il consigliere di Rifondazione comunista Massimo Lombardi nel suo intervento – sapendo cosa c’è dalla lettura della perizia dell’ingegner Boeri mi domando se non sia meglio parlare di bonifica, prima di qualsiasi progetto. È stata fatta una riflessione in tal senso con la Marina militare?”.
“Non ci sarà nessuna fuga in avanti e confermo: bonifica è la parola giusta da usare in questo caso. E’ chiaro: l’area non è nostra e sarà necessario un intervento complesso e costoso, pertanto vorrei che ce la consegnassero già bonificata. Se invece dovremo farcela da soli, che ci vengano date le risorse per farla. Negli incontri svolti sino a oggi – ha affermato Sommariva – la Marina ha detto che se ne occuperà lei e poi ci consegnerà l’area. Ci sono necessità di stampo ambientale, sociale e civile, ma oggi c’è chiaramente un padrone di casa. Da parte nostra siamo disponibili anche a collaborare a un processo, ma ci venga detto come fare. Non possiamo certamente sostenere da soli un’iniziativa del genere”.
Il consigliere di Avantinsieme Franco Vaira ha sollevato il problema della carenza dei posti barca a disposizione degli spezzini. “Bisogna tenere conto della questione dell’accessibilità dei cittadini e dei turisti al mare e agli ormeggi. Ci sono seimila posti barca nel Golfo, ma solo metà sono a disposizione dei residenti. Da tellarese faccio fatica a sopportare che a Lerici ci siano ancora boe e gavitelli da raggiungere con barchino malconcio. E va ancora peggio per gli spezzini: o hai la barca o al mare non ci vai. C’è poi il tema dello sviluppo turistico, per il quale occorrono disponibilità di ormeggio e parcheggi. Ci sono possibilità di realizzare infrastrutture nella baia di Cadimare, lato arsenale? Ne sento parlare da anni, ma non ho ancora visto passi avanti. E una zona compatibile per il parcheggio sarebbe proprio il Campo in ferro. Ma vedo che dei 350 milioni di euro che il ministero della Difesa ha annunciato di spendere per il progetto Base blu, nemmeno una briciola verrà destinata al Campo in ferro o comunque ai bisogni della popolazione”.

“Concordo sull’importanza dei temi dei posti barca e dello sviluppo turistico e posso dire che sono molto legati al Campo in ferro e all’area di cui ha parlato. Bisogna però vedere come si sviluppano le cose. C’è un privato che vorrebbe realizzare pontili in quello specchio acqueo e che fa cause da 30 anni, ma perde. Il tema è che c’è una delibera risalente al 2012 che blocca la possibilità di espansione del numero dei posti barca finché non ci sarà una riconsegna delle aree militari e una riorganizzazione complessiva area. Dobbiamo aspettare, quanto non so. Fosse stato per me avrei consentito anche interventi parziali. Come detto, c’è un processo in itinere, ma se il contesto non cambierà si può anche prendere in considerazione l’ipotesi di portare l’atto del 2012 in Comitato di gestione portuale per modificarlo, anche per dare sostanza ai milioni che saranno spesi per riqualificare il paese”, ha annunciato il presidente dell’Autorità di sistema portuale, che poi è entrato maggiormente nel merito del quadro generale.

“Sono pacifista, ma bisogna notare che su Basi blu c’è un clima diverso rispetto a un anno fa. Non dimentichiamo che Nave Caio Duilio è rimasta di recente coinvolta in azioni belliche in un teatro, quello del Mar Rosso, che possiamo quasi considerare parte del Mediterraneo. Il progetto Basi blu avrà necessità di essere portato avanti e per farlo è necessario cambiare l’attuale assetto delle aree di Ponente della base navale. Trovandoci purtroppo in questo contesto internazionale, devo registrare che c’è ottimismo sul fatto che queste modifiche prendano davvero piede: ritengo che oggi parlare di Campo in ferro sia più attuale che mai. E non con una bonifica a rate“, ha sostenuto Sommariva, rispondendo a Cenerini, che poco prima aveva ricordato come per quel che riguarda la rimozione delle coperture di amianto in arsenale si stia procedendo con poche risorse stanziate di anno in anno dal ministero. “Occorre uno stanziamento eccezionale – aveva detto – altrimenti non si finirà mai”.
“Parliamo di restituzione del Campo in ferro non è perché aleggia un particolare buonismo, ma perché il momento geopolitico è del tutto particolare. Siamo stati fermi 12 anni, sarebbe sbagliato continuare in questo modo. Abbiamo fatto passi con i vertici della Difesa e con i rappresentanti locali della Marina: se le cose andranno avanti ci sarà la possibilità di fare tante cose in quei 50mila metri quadrati, dal parcheggio al rimessaggio, sino a uno spazio per attività sportive… Ho fiducia nel dialogo con la Marina militare e nelle prospettive che si stanno aprendo”, ha concluso Sommariva.

Dal Pd, il consigliere Andrea Montefiori ha mostrato soddisfazione per il fatto che “finalmente qualcuno sta portando avanti una trattativa con la Marina militare”, mentre a margine della seduta di commissione il privato citato dal presidente Sommariva ha tenuto a dire di non condividere la ricostruzione delle vicende legali fatta dal presidente: “Non è solo per l’ordinanza del 2012 che mi sono visto respingere sempre la proposta di realizzare un porticciolo con pontili mobili“.

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