Un flash mob della durata di cinque minuti quando alcune attività delle Cinque Terre si fermeranno per simboleggiare la loro unità nel voler tutelare i territori in cui vivono, lavorano e ospitano. Poi distribuiranno materiale informativo nel quale chiederanno ai presenti di compilare un questionario al fine di ottenere suggerimenti che potrebbero rappresentare la chiave di volta per preservare le Cinque Terre in tempi di cambiamenti e sovraffollamenti periodici. L’azione è del Comitato Cinque Terre Unite che si è costituito per essere riconosciuto e convocato nelle sedi istituzionali con il fine migliorare la vita tra i borghi patrimonio Unesco: che ci si rivolga ai residenti, oppure agli ospiti. Il flash mob è previsto per le 11.55, di sabato 29 marzo, ai gazebo allestiti nei borghi e davanti alle attività aderenti. Verrà distribuita anche una lettera indirizzata agli ospiti, che vengono prima di tutto ringraziati per aver scelto il territorio. Nel testo viene fato anche un breve riepilogo dei cambiamenti dovuti al cambio di tariffe, la potenziale spesa di singoli o famiglie e viene consigliato anche e a chi rivolgersi per organizzare la propria permanenza a partire dagli spostamenti.
Il materiale informativo che verrà consegnato avrà un qr Code che collegherà al sito cinqueterreunite.it, dove nella data del flash mob verranno messe a disposizione cinque domande a risposta multipla con l’intento di capire: chi arriva, se si tratta di famiglie o coppie ad esempio, dove alloggiano, quale mezzo di trasporto hanno adottato per raggiungere le Cinque Terre, quale tipologia di bigliettazione hanno acquistato per visitare il territorio (Cinque Terre Card, il biglietto a corsa singola o altre forme di biglietto) e come viene giudicato il rapporto qualità/prezzo del trasporto ferroviario nel segmento.
Il Comitato Cinque Terre unite rappresenta più anime del territorio. Al suo interno si contano residenti, commercianti, consorzi turistici superando le 200 adesioni: “Lavoriamo a questo progetto da mesi – spiegano – perché le Cinque Terre devono essere poter essere accessibili e visitabili per tutti. Vogliamo raccogliere dati e opinioni per migliorare un servizio e non per puntare il dito. Siamo consapevoli del fatto che questo è un tentativo sperimentale, ovviamente mal organizzato, da parte di Regione Liguria, non vogliamo che si trasformi in una politica di discriminazione basata sul censo, ma non vogliamo neppure basare le considerazioni che dovranno essere fatte in sede di monitoraggio sul sentito dire. Ci servono dati e in questo modo cerchiamo di reperirli”.