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Un altro capitolo

Scuole e riorganizzazione, dopo la deliberazione andrà fatto il piano. L’ultima parola sarà della Regione Liguria

Intanto Via Veneto si difende: "Il percorso di competenza della Provincia della Spezia si è chiuso con la deliberazione approvata dallo stesso consiglio provinciale"

Provincia della Spezia

Sulla riorganizzazione delle scuole alla Spezia dopo i primi mal di pancia, un presidio e il consiglio provinciale, il dibattito non si è fermato. Sono giorni complicati in provincia per il tema degli accorpamenti e delle riorganizzazioni scolastici affrontati a partire dal mese di luglio. Se prima del voto dell’altro giorno, si contavano sulla dita di una mano gli amministratori locali contrari a quanto prevedeva il piano, poche ore prima e giornata di ieri si sono aperti altri capitoli ai quali si è aggiunta, quest’oggi, una ulteriore precisazione da parte della Provincia della Spezia la quale afferma che: la propria competenza è terminata alla deliberazione, nella riorganizzazione saranno garantite le presenze per il percorso didattico e non saranno le classi ad essere accorpate. Inoltre dagli scranni di Via Veneto è stato precisato che dopo la redazione del piano, a seguito della delibera, l’ultima parola sarà della Regione Liguria.  E’ necessario dunque tornare alla giornata di ieri: a partire è stato Riccò del Golfo dove il sindaco Figoli con due missive indirizzate alla Provincia e per conoscenza al presidente della Regione Liguria e all’assessore regionale di competenza ribadendo che è stata sprecata un’occasione e ripetendo che la politica ha sbagliato auspicando un “rimedio al danno”. Dai banchi dell’opposizione di quello stesso comune un consigliere ha proposto un’azione comune e un incontro con il prefetto per trovare una soluzione. Tra i commenti della giornata anche l’Isa di Vezzano Ligure dove personale docente e non docente hanno espresso non solo contrarietà ma forti perplessità sulla decisione ministeriale: “Dopo decenni di lavoro, dopo aver creato un sistema all’avanguardia nell’inclusione scolastica, nei progetti educativi, ci hanno unito ad un altro istituto (l’Isa 12 di Santo Stefano Magra, ndr), eliminando così la nostra autonomia. Questo fatto è inaccettabile”. Gruppo che ha espresso solidarietà anche nei confronti di Riccò “per aver subito la stessa sorte”.

E si torna ad oggi con un’altra puntualizzazione della Provincia della Spezia come si diceva sopra. “L’aggiornamento del piano provinciale di dimensionamento della rete scolastica, oggetto di un recente dibattito e di deliberazione sede di consiglio provinciale, è stato attuato con una modifica che ha riguardato solo le dirigenze, senza intervenire sulla struttura della stessa rete, ovvero senza la chiusura di scuole o l’accorpamento di classi. Ogni altra considerazione è puramente frutto di ipotetici scenari che riguardano decisioni di altri enti operate in autonomia rispetto all’atto deliberato dalla Provincia – si legge nella nota -. La qualità dell’offerta formativa non dipende dalla riorganizzazione attuata in forza della diminuzione di figure dirigenziali in forza dei tagli indicati a livello regionale, ma è determinazione dell’autonomia scolastica e dell’organizzazione data dall’Ufficio scolastico delle Liguria. La linea d’indirizzo seguita, determinata sulla base delle proposte e delle opportunità espresse dai sindaci a seguito degli incontri che si sono tenuti presso la sede provinciale, ha sempre posto in massima attenzione, quale primaria esigenza, la necessità di garantire la presenza di strutture scolastiche nei vari territori (anche su più comuni) al fine di consentire un migliore e più completo percorso didattico per gli studenti che sono, per questo Ente, il primo e prevalente soggetto da tutelare”.

“Sempre relativamente alle decisioni sul piano di dimensionamento scolastico, si precisa che il percorso di competenza della Provincia della Spezia si è chiuso con la deliberazione approvata dallo stesso consiglio provinciale – prosegue la Provincia -. L’iter ora proseguirà, nella sua fase definitiva, con lo sviluppo e la redazione del piano scolastico regionale che dovrà essere approvato in sede di consiglio regionale della Liguria. Ulteriori valutazioni potranno essere attuate solo in quella sede alla luce di un’analisi più precisa e di una visione che tenga conto anche nello scenario generale regionale e di nuovi contributi che potranno ancora essere espressi da tutti i soggetti interessati”.

 

 

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