“Nella giornata di ieri, mentre eravamo in presidio, fuori Porta Principale dell’Arsenale, in attesa del passaggio del ministro Crosetto, egli è arrivato in elicottero proprio per evitare un eventuale confronto. Già questa immagine fa capire il disinteresse della politica rispetto alle nostre rivendicazioni. Ma oltre al danno, la beffa! Scoprire dai giornali quale dovrebbe essere il futuro della base navale”. Lo scrive la segreteria territoriale di Flp Difesa, che ieri era tra i promotori della protesta in occasione del primo giorno di Seafuture per denunciare il rischio di” privatizzazione coatta” dell’arsenale spezzino e richiedere “un piano industriale e un piano straordinario di assunzioni”.
‘Abbiamo messo su una squadra, insieme a Fincantieri e Rina, progettiamo l’ Arsenale del futuro’, ha spiegato il ministro della Difesa ieri. “E quando volevate dircelo? – si chiede il sindacato – Ora si comprendono tante cose, a partire dal motivo per il quale nella tabella organici del Polo della subacquea non esiste un posto per i dipendenti civili, in analogia a quello inerente alle Basi Blu. Si comprende anche la volontà di non assumere personale da oltre 10 anni, il decadimento delle infrastrutture, i ritardi degli emolumenti accessori per il personale, il blocco della mobilità, la cessione del Museo Tecnico Navale e tanti altri campanelli d’allarme. Una serie di mancanze e carenze da ricondurre alla scelta di farci scomparire, dopo 154 anni di storia e cultura arsenalizia”.
“In questi giorni stiamo vivendo un’ anticipazione del nostro ‘Senza Futuro’, pensate che alcuni luoghi di lavoro non sono accessibili dai lavoratori stessi perché inseriti nel percorso ‘Sea Future’. I lavoratori hanno dovuto parcheggiare le auto lontano dalle proprie officine; posti di blocco interni hanno fatto uscire dall’arsenale una dipendente che manifestava assieme a noi, per poi farla rientrare da Porta Pegazzano. Era infatti interdetto il passaggio interno per andare da Marinarsen a Maristanav. La nostra mensa, la numero 1, dedicata, in maniera assoluta, all’evento. Insomma, da un giorno all’altro, siamo diventati ospiti in casa nostra, spazzati via da interessi privati di macro investitori. Una sensazione generatrice di amarezza e che ci distacca dall’ identità fin’ ora comunque percepita”.
“Sembra di capire che, nell’arsenale del futuro, non ci sarà nemmeno spazio per la città che da sempre rivendica uno sbocco a mare. Insomma una duplice sconfitta per l’indotto socio–economico spezzino. A questo punto gli sforzi e le energie della Segreteria Provinciale di FLP Difesa, traguardando sempre al futuro, dovranno necessariamente indirizzarsi verso il benessere del personale attualmente impiegato. Formuleremo proposte inerenti alla riorganizzazione interna, razionalizzazione di risorse, mobilità interdipartimentale ed ogni assetto che possa migliorare le condizioni di vita del nostro personale”.
“Tra gli obiettivi l’applicazione corretta della recente circolare sullo smart working, studio di fattibilità per realizzare un asilo aziendale o baby parking, richiedere la disponibilità, anche per il personale civile della Difesa, delle case della Marina Militare. Oltreché monitorare e gestire eventuali ricadute sul personale in relazione a future scelte di tipo
organizzativo. Qualcuno ha deciso di togliere il lavoro alla base navale spezzina, a questo punto luoghi dignitosi,
opportunità e maggiore conciliazione vita-lavoro”.