È stata posata questa mattina la prima parete del nuovo plesso Poggi-Carducci di Sarzana. Non la canonica “pietra” ma un pannello in legno isolante che andrà a comporre l’involucro della nuova scuola che sarà ad altissima performance sotto il profilo dell’efficientamento energetico. Così come a impatto zero è stata fin qui la demolizione delle vecchie Poggi, i cui detriti sono stati tutti riutilizzati per costruire la base e recuperare il dislivello del terreno abbattendo così ogni barriera architettonica.
“Questo è un giorno bellissimo – ha detto il sindaco Ponzanelli nel corso del sopralluogo odierno – perché dopo tanta fatica iniziamo a vedere i risultati di un percorso non semplice partito da lontano. Oggi inizia l’elevazione di una scuola fatta con modalità avveniristiche e caratteristiche interamente green. Un progetto pensato prima del PNRR ma che racchiude la visione. Tutti dicevano che sarebbe stato impossibile invece stiamo compiendo un’impresa importante che racconteremo agli studenti e alla cittadinanza anche martedì 6 dicembre alle 15.30 presso il Teatro degli Impavidi. Ringrazio il rup Teodora Buzzanca, la Regione e tutte le persone che stanno lavorando per permettere a Sarzana di avere un nuovo plesso pronto per l’anno scolastico 2024-25”.
La struttura, con due piani fuori terra, sarà pronta e ben visibile molto prima e, come detto, avrà un’impostazione interamente sostenibile. “Nessun camion è uscito dal cantiere con dei detriti – ha sottolineato il direttore dei lavori Giampaolo Pilloni – sono stati tutti riutilizzati con un risultato estremamente ambizioso perché su questo piano livellato si fonda la scuola del futuro. Le strutture in legno sono funzionali ad altissima sicurezza sotto il profilo sismico ed energetico visto che sarà di classe energetica A4 ovvero la massima possibile. Grazie alla scatola che creeremo riusciremo a contenere i consumi sia d’inverno – grazie anche all’impianto fotovoltaico – che in estate. Sarà inoltre uno spazio inclusivo e utilizzabile in ogni ora del giorno e che fin dai primi passi l’Amministrazione ha voluto iper sostenibile, per questo i 44 alberi rimossi dall’area cantiere sono stati ripiantati e aumentati a San Lazzaro dove oggi sono 137. Così come la struttura della palestra smontata e rimessa altrove. Siamo fieri di questo progetto”.
“È stato bello vedere lavorare le persone con spirito sempre positivo anche in momenti difficili – ha concluso l’assessore Campi – cosa che ha fatto la differenza facendoci andare avanti sicuri che questa è l’opera che Sarzana attende e ricorderà. Noi abbiamo abbiamo seguito con soddisfazione la filosofia del riutilizzo che ci ha permesso di spendere 200mila euro per smontare la palestra e ricostruirla altrove. La stessa cifra che sarebbe stata impegnata per demolirla o che è stata spesa per alleggerire un pavimento che secondo qualcuno avrebbe dovuto salvare la tenuta statica della vecchia palestra. Questa è la nostra visione, che non prevede acrobazie improbabili ma azioni concrete realizzate anche grazie al lavoro assiduo e partecipe dei nostri uffici. Andiamo avanti su questa strada”.