Il veliero simbolo dell’Italia marinaresca, la nave scuola della Marina Militare, torna a programmare un giro del mondo. Con due anni di ritardo, causa coronavirus, il disegno di una campagna che tenga Nave Vespucci lontana dalla sua casa, l’arsenale marittimo della Spezia, per un anno e mezzo torna ad affacciarsi tra i progetti della forza armata. Nelle scorse ore è stato infatti pubblicato un avviso esplorativo per trovare chi offra manutenzione e supporto logistico non solo per la sosta alle porte, ma anche per quella 2023-2024. In questo secondo caso, in un Paese extraeuropeo ancora da individuare.
Le tappe sono invece abbozzate con buona precisione. Dopo il rientro alla Spezia previsto per il prossimo 29 ottobre, da novembre 2022 ad aprile 2023 il Vespucci svolgerà presso l’arsenale i consueti lavori di manutenzione ordinaria dell’alberatura e di tutta l’attrezzatura marinaresca, la manutenzione programmata dell’impianto di propulsione, compresa la sostituzione dell’elica, ed il rinnovamento dei principali impianti del sistema di piattaforma: condizionamento, trattamento rifiuti, impianti ad acqua dolce. Tra le operazioni previste, anche lo spostamento delle attuali antenne satellitari, in modo da permettere una copertura del segnale su 360 gradi.
La prossima campagna d’istruzione allievi durerà poi 18 mesi invece dei canonici cinque. Il veliero dovrebbe salpare nella primavera del 2023 e rientrare alla Spezia solo nell’autunno dell’anno successivo. Il Vespucci dunque svolgerà una sosta intermedia presso un cantiere navale non europeo, tra ottobre 2023 e marzo 2024, per l’ammodernamento dell’attrezzatura marinaresca e degli arredamenti in legno dell’alberatura, più varie ed eventuali.
L’unità è stata profondamente rinnovata in arsenale tra il 2013 ed il 2016. A curare quel lungo ciclo di lavori fu Fincantieri, individuato anche in questo caso dalla Marina Militare come il partner ideale per il giro del mondo poiché “in possesso dei diritti d’uso della documentazione tecnica necessaria” e “in grado di offrire un servizio di assistenza su scala mondiale”.
Il progetto di un viaggio lungo due stagioni era già pronto nel 2020, poco prima che lo scoppio della pandemia da Covid 19 non obbligasse a cancellare la campagna, che era stata ribattezzata “L’Italia a vele spiegate”. Era prevista peraltro una sosta di due settimane in Giappone in concomitanza con lo svolgimento dei XXXII Giochi Olimpici di Tokyo, anch’essi poi rimandati, con puntate a Nagasaki e Osaka.
Il tour avrebbe toccato Alessandria (Egitto), Gedda (Arabia Saudita), Muscat (Oman), Karachi (Pakistan), Mumbai (India), Colombo (Sri Lanka), Singapore, Ho Chi Minh (Vietnam) e Manila (Filippine). E ancora Honolulu nelle Hawaii, Los Angeles e San Diego (Stati Uniti), Acapulco (Messico), Buenaventura (Colombia), Guayaquile (Ecuador), Callao (Perù), Iquique, Vaparaiso e Punta Arenas in Cile. Doppiato Capo Horn, i lavori intermedi avrebbero dovuto tenersi in Argentina. Il continente americano si candida ad essere la scelta anche per la sosta 2023-2024. L’importo messo a preventivo per i servizi è di 12 milioni di euro.