L’incontro a Trebiano
Prosegue il lavoro dell’amministrazione comunale di Arcola per il restauro e la valorizzazione del castello di Trebiano, con Palazzo civico che non esclude la possibilità di acquisirlo al proprio patrimonio. Ieri sera nella chiesa di Trebiano il punto della situazione e l’illustrazione dell’intervento pensato per il monumento, la cui prima attestazione documentale risale al X secolo dopo Cristo. “Per il castello abbiamo un dettagliato studio di fattibilità che è quasi un progetto definitivo – ha spiegato ai tanti presenti la sindaca Monica Paganini -, un elaborato con il quale sia nel 2020, sia nel 2021 abbiamo partecipato al programma The 7 Most Endangered Heritage Sites in Europe promosso da Europa Nostra con Banca europea degli investimenti e Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa come partner; di fatto, tutti i siti che sono stati segnalati nell’ambito di questo programma, hanno poi trovato finanziamenti e occasioni di rinascita. Purtroppo il castello di Trebiano non è stato segnalato, ma in seguito alla nostra partecipazione all’edizione 2021 del programma abbiamo con grande piacere ricevuto una lettera di ringraziamento e incoraggiamento ad andare avanti perché il sito è comunque di grande interesse. E la nostra idea ovviamente è proseguire, partecipando ancora a questo programma e cercando altri eventuali opportunità e finanziamenti anche a livello nazionale. Il castello è un bene monumentale di valore indiscusso a livello provinciale, un’emergenza medievale di fatto rimasta intatta”.
L’architetto Davide De Ranieri ha poi illustrato i lineamenti dello studio di fattibilità da lui firmato, spiegando come il lavoro concepisca “un castello che possa vivere tutto l’anno e che entri nel tessuto del territorio”. Lo studio, ha proseguito, è diviso in due lotti funzionali. Il primo riguarda la messa in sicurezza del castello, “tutta una serie di lavorazioni che ne permettano la sopravvivenza e la fruibilità”; mentre un secondo lotto prevede la realizzazione di due edifici lignei di facile smontaggio e rimozione, l’uno destinato a spazio espositivo, l’altro a sala conferenze e caffetteria; di uno spazio urbano verde con diverse funzionalità quali area relax e giochi per bambini; di orti pubblici. E ancora, per la corte interna lo studio prevede l’allestimento di uno spazio per installazioni artistiche temporanee. Dall’architetto anche il punto sul costo stimato dell’intervento: “Per la messa in sicurezza circa 500mila euro, per il resto almeno altri 2 milioni, ma parliamo di una stima del 2021, ante guerra. Quindi dobbiamo considerare un aumento dei costi di circa il 10-15 per cento”.
Dalla sindaca anche un passaggio sulla proprietà del bene e, come detto, sull’ipotesi di un’acquisizione da parte del Comune. “Stiamo intensificando le ricerche e le verifiche sulla società proprietaria, presso la quale siamo tra l’altro creditori per la messa in sicurezza di una parte di muro che aveva un cedimento, ma al momento non siamo riusciti a stabilire un contatto, perché non c’è un riferimento e ai numeri di telefono non rispondono più. Non presentano nemmeno più i bilanci. Ad ogni modo, la nostra idea è trovare le condizioni per la ‘tempesta perfetta’, cioè individuare la possibilità di un finanziamento almeno per la messa in sicurezza e di conseguenza attivarci per un esproprio del bene per ragioni di pubblica utilità; non intendiamo invece procedere all’esproprio senza avere una via di finanziamento perché significherebbe acquisire un bene pericoloso e che graverebbe sulle finanze comunali in modo illogico”.
La sindaca Monica Paganini e l’architetto Davide De Ranieri