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Incontro alla corte del castello di ameglia

Uno ‘straordinario’ posto di vacanza. Le dimore degli intellettuali a Bocca di Magra studio di ricerca

Bocca di Magra e le Apuane

Tra la metà degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Settanta, Bocca di Magra è stato un luogo di vacanza davvero straordinario per intellettuali e poeti. Un posto scelto e amato per la bellezza selvaggia, riconosciuto come luogo dell’anima da preservare e abitare. Molte fra quelle presenze sono collegate a Giulio Einaudi che qui tornò – aveva partecipato alla guerra partigiana – nel secondo dopoguerra, insieme agli scrittori e intellettuali legati alla sua casa
editrice, che a loro volta qui hanno trascorso le lunghe estati che caratterizzavano la loro villeggiatura, affittando case della popolazione locale o facendosi costruire dimore semisconosciute e poco note sia per volere degli stessi intellettuali, sia perché nascoste, volutamente, tra le vegetazione del promontorio di Montemarcello e Ameglia, sotto i pini marittimi delle colline o tra i canneti sul fiume. I nomi sono quelli di una antologia letteraria o di una storia dell’architettura contemporanea: Elio Vittorini, Giovanni Giudici, Cesare Pavese, Vittorio Sereni, Franco Fortini, e poi Hans Deichmann, Gionanni Pintori, gli architetti Giancarlo De Carlo, Luisa Castiglioni, Giandomenico Bellotti,
l’ingegnere Vittorio Korach.

L’architetto modenese Lucio Fontana, da tempo villeggiante amegliese, che da anni studia questo territorio, autore di una studio sulle dimore degli intellettuali presenti a Bocca di Magra, presenta sabato 20 agosto, insieme al vicesindaco di Ameglia Raffaella Fontana, all’assessore alla Cultura Marzia Ratti e all’architetto Gianni Zolesi, curatore dell’iniziativa “Incontri 2022”, in anteprima i risultati della sua ricerca ancora in corso e propedeutica alla prossima pubblicazione. La conferenza parte dalla presentazione del piano regolatore redatto per il Comune di Ameglia dall’architetto Giancarlo De Carlo nel 1962, uno dei primi piani urbanistici in Italia volti in primo luogo alla tutela del paesaggio e alla formulazione di una inedita soluzione di sviluppo turistico in contrapposizione radicale rispetto alla diffusione del turismo di massa. Quindi illustra, attraverso documenti e fotografie inedite, l’attività dell’associazione “Amici di Bocca di Magra” per “un avvenire che sarà prospero se non diventerà come Forte dei Marmi o Lerici ma resterà diversa dal resto del Golfo della Spezia e della Versilia” e i progetti di alcune dimore interessanti: la casa cubo di Fortini, oggi Annoni (in una continuità di proprietari d’eccezione), la casa Deichmann dove si esce ed entra indifferentemente anche dalle finestre per la libertà e l’assenza di ogni teoria architettonica che ispira l’intero progetto, la casa palafitta di Korach e la casa barca di Pintori per evitare le inondazioni del fiume, la “non casa” di Einaudi per ospitare gli amici intellettuali.

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