“Sarzana Si Può non ha nulla contro gli ulivi a Marinella. Il mantenimento della destinazione agricola, tramite una coltivazione “nobile” e di tradizione ligure, è certamente una soluzione auspicabile”. Inizia così l’intervento del presidente dell’associazione Marco Balzi, che prosegue: “Esistono, però, anche altri parametri per valutare l’imprendimento nel suo complesso e l’impatto che avrà sul territorio. Come per il resort a 5 stelle previsto nella ex Colonia, sarebbe corretto che i cittadini e il Consiglio Comunale fossero messi a conoscenza del “business plan” che rappresenta lo strumento fondamentale per dimostrarne la fattibilità tecnico economica. Il Piano d’Impresa analizza i costi che l’impresa deve sostenere e la provenienza del capitale necessario: risorse proprie e/o a prestito dalle banche, ma anche come si intende strutturare l’azienda agricola per farla rendere e in quanto tempo si prevede di andare a regime e restituire i soldi ricevuti dalle banche.
In ogni iniziativa imprenditoriale il “Piano” è lo strumento imprescindibile per accedere ai finanziamenti delle banche, altrimenti l’imprenditore deve procedere con risorse proprie. Un esempio banale di dati che deve contenere il Piano: quanti ulivi verranno messi a dimora (si dice 7.000), in quanto tempo daranno frutti (la letteratura parla di 3/5 anni, ma la maturità piena arriva a 7/8 anni con produzione di 30kg. di frutti a pianta), è prevista la costruzione di un frantoio e di edifici per la lavorazione delle olive o si trasporteranno i frutti via camion? (a pieno regime saranno circa 2.000 q.li), quali i costi di produzione (alberi da piantare, manodopera, macchinari, ecc.), che margine operativo lordo si intende raggiungere a fronte dei prezzi di vendita secondo l’andamento atteso del mercato, che oneri finanziari si prevedono e in che tempi si pensa di ricostituire l’investimento dei 12 milioni di euro. Senza queste informazioni non è possibile formulare alcun giudizio serio né esercitare il controllo della legalità e della trasparenza che ogni amministrazione ha il dovere di garantire in nome della cittadinanza tutta”.
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