Solo negli ultimi dodici mesi le richieste di aiuto da parte di persone e di intere famiglie rimaste senza casa hanno raggiunto la cifra record di duecentocinquanta: questo il dato provinciale dei centri d’ascolto della Caritas. “Se dovessimo fare un bilancio di quanto sta accadendo – ha osservato il direttore della Caritas, don Luca Palei – potremmo dire che un giorno sì e un giorno no riceviamo telefonate di famiglie sfrattate dall’oggi al domani. Molte segnalazioni arrivano anche dalla rete che abbiamo con le forze dell’ordine. E spesso veniamo chiamati perché ci sono famiglie con bambini che si trovano letteralmente in mezzo alla strada”. Le cause di questo fenomeno sono molteplici: dalla crisi economica ed occupazionale a quella che, specie in alcuni settori occupazionali come il terziario e il turismo, è stata provocata dalla pandemia. “Rivolgo un appello affinché si possano trovare delle soluzioni – prosegue don Palei –: la situazione infatti si sta aggravando. Il mio appello è rivolto a tutti, istituzioni e privati, in particolare a chi ha delle case sfitte”.
Nel frattempo la diocesi fa la sua parte. L’Istituto diocesano per il sostentamento del clero ha già messo a disposizione alcuni appartamenti, religiosi e religiose fanno altrettanto. “Ma i bisogni crescono – osservano dalla Curia – e, purtroppo, non sono sufficienti le situazioni temporanee e di prima emergenza. Il rischio è anche quello di depressioni e di malattie, capaci anche di provocare ulteriori difficoltà di carattere sociale”.