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Sinistra Italiana: "Asl5 vuole schedare gli omosessuali"

vaccino

Riceviamo da Sinistra Italiana Liguria e pubblichiamo: “Il clima culturale italiano sta avendo dei contraccolpi molto pericolosi: sembra davvero di tornare indietro al 1938, al momento della promulgazione delle leggi razziali. E così dopo aver letto della interrogazione del consigliere comunale della Lega eletto a Collesalvetti che qualche giorno fa chiedeva al Sindaco la schedatura tramite i dati numerici dei “matrimoni gay” ed anche la conoscenza delle risorse economiche loro destinate nonché “di avere contezza circa la stabilità di queste unioni”, ora ci tocca leggere un modulo per la vaccinazione COVID della ASL 5 di La Spezia in cui si deve indicare se una persona è “tossicodipendente, dedito alla prostituzione ovvero omosessuale”.

Ora, a parte l’improprietà di linguaggio, l’uso di parole come omosessuale, o soggetto dedito alla prostituzione, che non solo sono molto lontane dal politically correct, ma denotano anche un’insipienza scientifica, val la pena ricordare a questo Direttore Generale che la nostra Carta Costituzionale sancisce all’art. 3 che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” E questo principio, per un funzionario pubblico dovrebbe essere addirittura un mantra, ma forse questo Direttore Generale è rimasto al Codice Rocco. Appare sempre più necessario decostruire gli stereotipi e usare la cultura come strumento contrasto effettivo e reale alle discriminazioni. Servono poi misure specifiche di tutela contro l’omotransfobia: mai come in questo momento si avverte il vulnus della mancata approvazione della legge che tuttora giace al Senato. Dovremmo insegnare fin dai primi anni ai nostri figli i diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali inserendoli nei programmi scolastici. Ora speriamo che il modulo venga immediatamente eliminato o forse dovremmo suggerire alla ASL 5 di La Spezia di trasformarlo in un monito per ciò che una Azienda pubblica non può fare, come la famosa scritta che rimarrà sul muro esterno del liceo Oriani di Ravenna a monito degli studenti e per combattere l’omofobia “Il preside è gay”!?”.

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