Era il febbraio di tre anni fa quando il Comune di Levanto, attraverso un’ordinanza siglata dall’allora sindaco Ilario Agata, è intervenuto per disciplinare l’utilizzo delle aree di sosta da parte di caravan, camper e roulotte. In particolare, il provvedimento vieta la sosta, anche temporanea, nell’arco dell’intera giornata, al di fuori delle aree appositamente allestite e attrezzate (in località Moltedi, di fronte al campo da calcio), a tutti i veicoli “utilizzati in abitazione ancorché temporanea, ed in ogni caso nell’esercizio di attività di campeggio, nonché di tende o di qualsiasi altra attrezzatura o materiale idoneo a consentire l’alloggiamento o il giaciglio di persone”. Tuttavia, l’Associazione nazionale coordinamento camperisti, con sede a Firenze, aveva deciso di fare ricorso contro il Comune levantese per ottenere l’annullamento dell’ordinanza. E questo mese i magistrati amministrativi genovesi hanno accolto l’iniziativa dei camperisti, annullando l’ordinanza di tre anni fa e condannando l’ente comunale, che non si è costituito in giudizio, al pagamento delle spese di giudizio sostenute dalla ricorrente – 1.500 euro -, oltre ad accessori di legge e al contributo unificato. I sodalizio camperista ha impugnato l’ordinanza con la convinzione che lo strumento violazze il Codice della strada e il Testo unico degli enti locali, sostenendo altresì che comportasse un eccesso di potere da parte dell’ente pubblico. Ragioni accolte dal Tar, che ha deciso di conseguenza.
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