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Lo spezia ha una percentuale sulla prossima rivendita

“Tanto talento, poca forza mentale. Ma Strelec non cerca scuse per il flop allo Spezia”

Il bomber mancato nelle parole di Martin Kozinka, cronista di Sportnet: "Mai stato un grande lavoratore, chiacchierato per la vita notturna. La sua annata così così, ma è in corsa per un posto all'Europeo".

Martin Kozinka

La ricerca di un attaccante che fa la differenza, che prenda in mano le redini lasciate da Mbala Nzola, ricomincerà presto. Quando il presidente Philip Platek tornerà in Italia per sparare lo start della nuova stagione, il capitolo uomo da gol sarà tra i più attesi del prossimo calciomercato. Con Di Serio e Falcinelli certezze, Krollis da piazzare altrove e Davide Strelec che ha chiuso idealmente la porta del Ferdeghini la scorsa settimana con il riscatto da parte dello Slovan Bratislava.

Il calciatore aveva acceso speranze al suo arrivo in aquilotto, ma né Thiago Motta né Luca Gotti lo hanno inserito tra i propri preferiti. Neanche il passaggio dalla Reggina in serie B ha cambiato il suo destino. Tuttavia Strelec può ancora coltivare la speranza di andare a Euro 2024 con la Slovacchia e magari di maturare più avanti. Lo Spezia mantiene una percentuale su una futura eventuale cessione. Ma chi è davvero il ragazzo di Nove Zamky, rimasto nell’ombra nella sua esperienza italiana? Lo racconta a Città della Spezia il collega Martin Kozinka di Sportnet che ne ha seguito il percorso di andata e ritorno.

David Strelec e Luca Ranieri

 

Che aspettative c’erano in patria su David Strelec quando fu acquistato dallo Spezia nel 2021?

Proprio in quell’anno l’Equipe lo aveva inclusi nella lista dei 50 talenti under 20 più promettenti al mondo. Aveva un potenziale enorme e guadagnare 2 milioni di euro è stato un grande affare per lo Slovan Bratislava. Ma certamente non era tra i migliori giocatori del club prima di arrivare allo Spezia. Non era considerato un grande lavoratore e veniva chiacchierato per la sua vita notturna. La forza mentale non è il massimo, ma rimane un grande talento. La nazionale slovacca è ancora alla ricerca di un solido marcatore e Strelec era considerato l’uomo giusto per quel tipo di lavoro, ma non si è mai dimostrato tale. In uno scenario ideale si pensava potesse avere un ruolo anche in campionati come la serie A o la Bundesliga”.

 

Ai tempi del suo passaggio allo Spezia non tutti allo Slovan Bratislava lo ritenevano pronto per il salto a quanto ricordo. Corretto?

E’ stato lui a voler partire. Una situazione che mi ricorda quella di David Duris all’Ascoli lo scorso inverno. Nel 2021 il direttore Ivan Kmotrik jr non fece mistero di non essere felice della partenza di Strelec. Dopo il suo arrivederci disse pubblicamente di cercare giocatori che giocassero per la maglia. Oggi però è più che contento di riaverlo allo Slovan perché è uno dei pochi calciatori della prima squadra prodotti dal vivaio”.

 

Ha parlato del suo periodo italiano dopo il ritorno in Slovacchia?

Ogni volta che lo fa la frase finisce con ‘sono felice di essere tornato a casa’. Questo mi pare significativo. Ma è un ragazzo molto onesto con sé stesso, non cerca scuse per come è andata. Non ha problemi a dire che semplicemente non ha funzionato”.

Daniel Maldini esulta con Strelec e Holm

 

 

Come è stata la sua ultima stagione. Le statistiche di gol e assist sono impressionanti.

“Come ha detto lui stesso: ‘E’ tutto più facile quando torni in un posto che già conosci rispetto ad arrivare in una squadra tutta nuova’. Ha avuto una stagione positiva, ma non eccezionale. Ha fatto il suo in campionato, ma non ha inciso in Conference League. Vincere lo scudetto è praticamente un obbligo per lo Slovan, visto che hanno un budget che è il doppio delle rivali. Quindi il percorso europeo è la parte più importante della loro stagione e Strelec non ha giocato bene in questa competizione. In tutta onestà quando arrivò l’allenatore Vladimir Weiss tre anni fa, un tecnico molto rispettato dai calciatori, si era ventilata l’idea che non facesse molto affidamento su di lui per i suoi piani futuri. E il loro rapporto non è idilliaco neanche oggi. Tuttavia Strelec è l’unico che ha giocato ogni singola partita, dall’inizio o da subentrante. Lo Slovan prenderà un attaccante in estate, ma credo che ormai Strelec sia saldamente nei piani di Weiss”.

 

Ha qualche chance di essere nella rosa dello Slovacchia per Euro 2024?

“Difficile dirlo. La Slovacchia non ha molti attaccanti. Sicuramente due posti sono di Robet Bozenik e del naturalizzato Alexandar Cavric. Il terzo sarà di uno tra Strelec e Polievka, capocannoniere del campionato slovacco. Bisogna dire che Strelec non ha fatto parte della squadra che ha conquistato la qualificazione, Calzona gli ha sempre preferito Polievka. E poi ci sono tante ali che all’occorrenza possono anche giocare al centro. Al momento comunque sono entrambi impegnati nel ritiro di preparazione della nazionale, sotto gli occhi di Marek Hamsik”.

David Strelec (ph futbalsfz.sk)

 

 

Quale impatto ha avuto Calzona sulla nazionale slovacca?

“Non mancano i critici, non mancano gli scettici. Ma la verità è che sta facendo un gran bel lavoro. Ha portato la Slovacchia all’Europeo, ha battuto tutte le outsider del girone eccetto un pareggio contro Lussemburgo. E contro le squadre più quotate, come il Portogallo, ha comunque portato a casa un punto tra andata e ritorno. Ha creato aspettative sul suo contro in vista di Germania 2024. Tutti si aspettano che passi il turno in un girone con Romania e Ucraina”.

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