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Chiasso per Saida: Riccò del Golfo unita in un corteo rumoroso per restituirle la voce

L'evento è stato organizzato spontaneamente dai cittadini, dalla scuola e dall'associazione Non una di meno. Una nota del Comune: "Riccò del Golfo si sta unendo in uno stretto abbraccio ai figli di Saida: si moltiplicano offerte di aiuto e di sostegno"

Riccò del Golfo sala consiliare

Non più fiaccole e silenzio ma chiasso, più che si può per restituire la voce, anche solo per un attimo, a chi non la ha più. La prima ad essere ricordata è stata la 23enne Giulia Cecchettin, la prossima sarà Saida la donna riccolese uccisa dal marito non più tardi di tre giorni fa, nell’appartamento dove abitavano a Riccò del Golfo e dove lui ha cercato la morte.  Un’altra storia tragica che macchia, ancora una volta, di sangue la provincia spezzina. La comunità di Riccò del Golfo è ancora sconvolta ma a sostegno della memoria di Saida e per aiutare i suoi figli, che ora dovranno cercare di ricostruirsi un futuro, nessuno vuole rimanere immobile.

Sono tantissimi i gesti di solidarietà che si stanno concretizzando e si aggiunge anche l’azione simbolica: tutti coloro che hanno apprezzato Saida si troveranno venerdì 24 maggio, dalle 19, davanti all’Isa di Riccò per camminare e urlare insieme, per  rompere il silenzio e gridare contro l’ingiustizia di perdere la vita per un “no”, oppure per la libertà di essere una donna. L’adesione è ampia ed è partita spontaneamente dai cittadini, a partire dalla scuola, supportati da Non una di meno, sono poi arrivate anche le adesioni delle istituzioni e della politica locale, tra questi anche “Futuro per Riccò”.

I primi a reagire sono stati proprio i concittadini della donna e a sottolinearlo è proprio l’amministrazione comunale: “Riccò del Golfo si sta unendo in uno stretto abbraccio ai figli di Saida: si moltiplicano offerte di aiuto e di sostegno. Nei prossimi giorni, i molti canali che si stanno aprendo diventeranno la garanzia di un futuro che auspichiamo possa concretizzarsi ancora nella nostra Comunità: ben oltre il denaro, conta farli crescere liberi”. Il Comune sosterrà il corteo: “Le istituzioni, che continuano a svolgere il proprio compito nel rispetto di leggi che possono e devono essere migliorate, oggi hanno il dovere di accogliere e investire bene questo fragore struggente.  Il corteo di venerdì 24, organizzato e promosso dall’associazione ‘Non una di meno’, va ben oltre Riccò ma è frutto del legame che la comunità e la scuola aveva con Saida.  Questo corteo,  promosso  dalla scuola e dalle famiglie ne rivendica con orgoglio che era una di noi. Allo sciogliersi della manifestazione,  torneremo insieme ad occuparci della nostra Comunità: soprattutto per i figli di Saida che  – ricordiamolo – lei stava crescendo liberi! Loro ci stanno guardando, ci stanno leggendo e ci ascoltano. Grazie fin d’ora a tutti coloro che faranno di questo tragico e speciale momento  la base sulla quale costruire un futuro migliore per tutti: per l’uomo libero che scrive, per le tante donne che scambiano il proprio invito al corteo come fosse una calda stretta di mano! Tutti per Saida, che era una donna libera”.

Per ogni donna che non ce la fa non tramonta mai la speranza che un giorno tutto questo possa fermarsi, le difficoltà però restano oggettive e l’istituzione della Prefettura della Spezia ricorda i canali disponibili per chiedere aiuto.

“Le vittime di reati di mafia, di violenti delitti intenzionali e gli orfani di madri uccise in ambito domestico o a seguito di violenze sessuali o di stalking possono conseguire ristori ed altri benefici di legge- si legge in una nota della Prefettura della Spezia -. Per favorire la conoscenza dei benefici ed incoraggiare le vittime di tali efferati delitti ad inoltrare domanda, il “Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime di reati di tipo mafioso e intenzionali violenti” istituito presso il Ministero dell’Interno ha realizzato una brochure in cui sono riportate informazioni sull’attività del Commissario, i dati di contatto ed altre utili istruzioni semplificate sulle modalità di presentazione della richiesta. La domanda di accesso al Fondo di rotazione deve essere inviata al Prefetto della provincia in cui risiede il richiedente oppure in quella dove ha sede l’Autorità giudiziaria che ha emesso la sentenza. Successivamente all’istruttoria svolta dalla Prefettura, i benefici sono corrisposti su decisione del Comitato di solidarietà, presieduto dal Commissario, che esamina le richieste e delibera l’accesso al fondo”.

 

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