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Tre appuntamenti in maggio

Alla Spezia, Sarzana e Lerici il ciclo di iniziative “Per la giustizia sociale e ambientale”

E’ possibile imboccare oggi la strada di una rapida transizione ecologica, capace di coniugare giustizia sociale e giustizia ambientale? Affrontare l’intreccio tra queste due emergenze può essere la leva per contrastare la sofferenza di milioni di persone e ridare loro la speranza di un futuro migliore? L’Associazione Culturale Mediterraneo, il Circolo Pertini e Legambiente La Spezia organizzano il ciclo di tre momenti pubblici di confronto e discussione dal titolo “Per la giustizia sociale e ambientale” per focalizzare i principali nodi sociali, culturali, economici e politici che sono stati determinati da un lato dalla crescita esponenziale delle disuguaglianze nelle loro molteplici forme, e dall’altro dalla sempre più preoccupante accelerazione della crisi climatica e ambientale.

Sabato 4 maggio alle 16 a Sarzana – Sala della Repubblica, via Falcinello 1 – si terrà l’incontro sul tema “Costruire lo spazio pubblico. Un nuovo punto di vista, anche per il waterfront e per Marinella”. Interverrà Maurizio Giufré, architetto e giornalista. Al centro i temi della riforma urbanistica, della difesa del suolo, della tutela del paesaggio, della restituzione di luoghi pubblici alle città e di un nuovo modello di sviluppo, con una visione generale e anche un’attenzione a due tra le principali questioni aperte nel territorio il waterfront alla Spezia e la zona di Marinella a Sarzana.

Venerdì 17 maggio alle 16,30 a Lerici – Sala Consiliare, piazza Bacigalupi – si terrà l’incontro sul tema “Energia e clima. Accelerare la transizione ecologica e difendere i più deboli”. Interverrà Vittorio Cogliati Dezza, ambientalista e insegnante. In troppe parti del mondo le migrazioni rimangono l’unica “politica di adattamento” a disposizione delle persone costrette ad abbandonare i propri luoghi di vita e lavoro. Mentre il mondo del fossile, come ha dimostrato la recente COP28, non potendo più negare la crisi climatica, ha messo in campo una nuova strategia che punta a rallentare la transizione necessaria, cavalcando la paura del cambiamento e disegnando scenari drammatici nei quali la transizione comporterebbe un “bagno di sangue”. Piuttosto abbiamo bisogno di un “bagno di realtà”. L’errore più grave sarebbe non agire. Oggi sono disponibili le tecnologie e le conoscenze necessarie per contrastare il cambiamento climatico, valorizzare le fonti energetiche rinnovabili accessibili a tutti, diffondere nuovi stili di vita compatibili con la conservazione degli equilibri naturali. Anche in questo caso, nell’incontro, alla visione generale si accompagnerà un’attenzione al territorio, in particolare alla costituzione di comunità energetiche.

Lunedì 27 maggio alle ore 21 alla Spezia – Circolo ARCI Canaletto, via Bosco 2 – si terrà l’incontro sul tema “Quale Europa. Presentazione e discussione delle idee e proposte del Forum Disuguaglianze e Diversità”, contenute nel libro “Quale Europa”. Interverrà Fabrizio Barca, economista. Tra il 6 e il 9 giugno in tutta Europa le urne saranno aperte per eleggere il nuovo Parlamento europeo. I partiti scaldano i motori: scelgono nomi, avanzano candidature, pensano tattiche. E i programmi? Il vento del nazionalismo e la diffusa resistenza a credere e battersi per una vera alternativa in quasi tutti i Paesi membri rischiano di condurre a proposte di scarso respiro, inadeguate nell’affrontare tutte le ingiustizie. Si sfidano oggi, e
continueranno a sfidarsi dopo le elezioni, tre idee diverse di Europa: quella che ha governato gli ultimi cinque anni, che, pur compiendo passi in avanti in campo digitale, ambientale e di autonoma capacità di investimento, resta profondamente segnata dalla cultura neoliberista; quella conservatrice-autoritaria, che al neoliberismo cerca di affiancare nazionalismo e corporativismo, giocando «sociale» contro «ambientale», «noi» contro «loro»; e, poi, una terza idea, quella di un’Europa di giustizia sociale e ambientale e di pace. Quest’ultima è l’aspirazione del Forum Disuguaglianze e Diversità e delle tre associazioni organizzatrici del ciclo.

Così Giorgio Pagano, Nicola Caprioni e Stefano Sarti, presidenti di Mediterraneo, Pertini e Legambiente: “Il quadro con cui ci misuriamo è davvero complicato. Viviamo una fase di rapidi e profondi cambiamenti e l’abisso delle guerre è lì a segnalarci i rischi del prossimo futuro. Le persone percepiscono questo clima di incertezza e di rischio e troppo spesso non trovano spazi di partecipazione per costruire collettivamente nuovi sentimenti positivi finendo per rimanere chiusi nei circuiti dell’individualismo. L’obiettivo del ciclo di iniziative è far crescere una nuova consapevolezza dei danni che la crescita esponenziale delle disuguaglianze ha provocato alla coesione sociale, al senso di comunità, allo spirito solidaristico. Rimandare la transizione vuol dire esporre ancor di più quelle fasce fragili che già stanno pagando il prezzo dell’attuale modello di sviluppo, delle privatizzazioni forzate, del taglio al welfare state. La trasformazione ecologica va accelerata nell’interesse prima di tutto dei più vulnerabili per realizzare un modo più giusto di vita e di lavoro e dove politiche pubbliche e governo siano democratizzati. La transizione nel quadro dell’ecologia integrale permette di non escludere nessuno”.