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Sinistra italiana

Tariffe treni Cinque Terre, De Benedetto: “Prezzi costruiti in maniera speculativa, danno immagine distorta del territorio”

Generico aprile 2024

“Oggi sono andato insieme agli operatori e ai residenti delle Cinque Terre a manifestare davanti al Museo Lia perché considero giusto il fatto che il territorio alzi la testa rispetto a una manovra che Toti continua a difendere, peraltro in maniera sempre meno convinta perché può darsi che una riflessione a parte con Trenitalia ieri l’abbia fatta”. Lo afferma in una nota il segretario provinciale di Sinistra italiana, Nicola De Benedetto.
“È inutile continuare a difendere questo impianto in nome di una visione generale. E’ iniquo e ingiusto nella sua costruzione di fondo perché è classista, mettendo a rischio le famiglie più fragili dal punto di vista economico. L’immagine che viene data del territorio è anche distorta: le Cinque Terre si proteggono sulla loro tipicità e sulla loro tradizione culturale che ha un radicamento forte anche nell’attività dell’uomo, quindi non sono un territorio che si può capovolgere nella comunicazione come un territorio d’élite. Ma poi – prosegue il segretario provinciale di Sinistra italiana – c’è proprio tutto l’impianto della costruzione e della pianificazione tariffaria che non funziona. Non funziona perché è costruito in maniera apertamente speculativa. Peraltro Trenitalia ha sempre offerto un servizio pessimo, un servizio assolutamente inefficiente e anche chi paga il servizio ha bisogno di avere comunque una cartina di tornasole per capire se i soldi spesi sono proporzionali al servizio ricevuto. Qui questo aspetto è sempre mancato. Quindi è importante che nel giro di un po’ di tempo si possano compensare queste misure perché così non va bene per due motivi appunto, cioè il fatto che il territorio sia stato coinvolto soltanto a giochi fatti, e questo è sbagliato. E non è giusto perché il piano tariffario per l’immagine che la Liguria costruisce nei confronti dei turisti. Un’immagine che non corrisponde alle Cinque Terre della tradizione contadina che in qualche modo hanno sempre vissuto il rapporto con la propria storia in maniera autentica. Non si può distorcere così tanto la comunicazione. In maniera peraltro, temo, anche antieconomica”, conclude De Bendetto.

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