Un curioso profilo rosso frequenta il Golfo dei Poeti da qualche giorno. Una nave dalla forma singolare a cui corrispondono capacità singolari per operazioni delicate e con basso margine di errore. Nella fattispecie, quello di caricare due fregate e altrettanti sottomarini ex Marina Militare, oggi in disarmo, per trasportarli poi fino in Turchia dove saranno demoliti in un cantiere navale come fino a qualche decennio fa ce n’erano anche alla Spezia.
Si tratta della Seaway Albatross, capace di “affondare” e riemergere per ospitare carichi pesanti sul proprio ponte. La corretta definizione è nave semisommergibile da carico pesante, dotata di 16 casse di zavorra che possono essere riempite di 14mila metri cubi di acqua di mare in modo da portare le murate sotto il livello della siperficie, lasciando solo i castelli di poppa e prua in emersione.
Proprio l’operazione la Seaway Albatross, operata dal gruppo britannico Seaway7, ha svolto in queste ore al largo dell’isola del Tino in attesa del suo carico. Si tratta degli ex sommergibili Da Vinci e Marconi e delle ex fregate Artigliere e Bersagliere ridotti a galleggianti e in attesa del loro destino all’interno della darsena Duca degli Abruzzi nell’arsenale marittimo.
Da oggi e fino al 5 marzo saranno trainate una alla volta fuori dalla base navale e poi dal golfo da parte di due rimorchiatori, fino al punto di attesa della nave semisommergibile a cui saranno assicurate. Una volta posizionate le quattro unità, la Seaway Albatross riemergerà dai circa 9 metri di profondità a cui può portare il proprio ponte e poi farà rotta per la Turchia.