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Le parole del tecnico spezzino

D’Angelo: “Non metto da parte Esposito: la responsabilità è mia, ma c’è tempo per risalire”

Il tecnico crede alla salvezza: "Non mi pento minimamente di essere venuto qui, la squadra la salviamo”

Luca D’Angelo

“La colpa è mia, non dei ragazzi”. Luca D’Angelo è lapidario, abbattuto per il ko dello Spezia contro la Cremonese, ma non domo. L’allenatore crede ancora di poter risollevare una stagione fin qui maledetta, e la prestazione di oggi lo fa ben sperare come spiega in conferenza stampa. “Oggi hanno fatto quello che ho chiesto e tatticamente lo hanno fatto bene. Non ho visto grandi differenze con la Cremonese. Hanno avuto la palla gol di Falletti e Coda e nel secondo hanno fatto gol. La Cremonese, una delle più forti del campionato. Noi non abbiamo avuto tante palle gol, ma la squadra non è andata in sofferenza contro una squadra più forte di noi. Non ho nulla da rimproverare per l’impegno, ma siamo ultimi e qualche difetto lo avremo sicuramente. Questo è il momento di stare più vicini possibile alla squadra e io sono dalla parte loro”.

Al centro delle critiche Salvatore Esposito. Il metronomo dello Spezia, autore di un errore macroscopico, che ha regalato la vittoria alla Cremonese finisce in discussione, ma non per l’allenatore: “Non sono d’accordo nel mettere da parte Salvatore Esposito. Non si giudica un giocatore per un errore. Io posso parlare per quello che ho visto io in questi mesi, è un giocatore che dà tutto quello che ha. Ha commesso un errore tecnico, ma penso che il nostro problema non sia Salvatore Esposito. Sarebbe semplice dire così. Chi è fuori è fuori per motivi emotivi. Salvatore ci tiene tantissimo, è un calciatore e se le cose non vanno bene non vanno bene nemmeno per lui. A volte si pensa che togliendo un giocatore si risolvano i problemi, ma a Cittadella non c’era e abbiamo perso 4-1. Non è imprescindibile, come nessuno al mondo, ma riassumere la classifica con la presenza di Salvatore non lo ritengo giusto”. 

D’Angelo non si abbatte e crede ancora che la stagione possa essere rimessa in piedi: “C’è tempo per rimediare. Ci sono tante partite, oggi abbiamo una possibilità in meno ma c’è tempo. Non penso sia il momento di fare il processo. Ora dobbiamo attendere il passare del campionato, la B cambia in maniera veloce e quando meno te lo aspetti. Confido ci sia la possibilità di cambiare le cose. Siamo ultimi in classifica, è normale ricevere critiche. Possiamo, con l’atteggiamento giusto, recuperare. Abbiamo rischiato pochissimo contro una squadra che penso andrà in Serie A, ma io non mi esento da responsabilità, altrimenti chiamavi un elettrauto a fare questo lavoro e non cambiava niente”, prosegue il tecnico. “I risultati negativi non ti liberano la testa e non ti mettono in condizione di lavorare serenamente. Sappiamo ci sono difficoltà all’interno delle stagioni e dobbiamo dare di tutto per invertire. Abbiamo fatto due vittorie di fila, poi c’è stata una brutta sconfitta e abbiamo pareggiato con il Modena in emergenza. A Como abbiamo fatto una brutta partita, con un numero esiguo di giocatori. Oggi avessimo pareggiato non avremmo rubato nulla, sta a noi uscire da questo momento. In ogni maniera dobbiamo provare a cambiare il trend”.

Un trend che, però, sembra difficile da cambiare e che D’Angelo prova a spiegare: “Lo Spezia penso abbia pagato lo scotto della retrocessione inizialmente. Zurkowski, Ekdal, Dragowski, Amian, sono giocatori molto forti che probabilmente sono rimasti non felici di rimanere. Il mercato in entrata è difficile, quello in uscita è anche peggiore. I giocatori che ho elencato evidentemente quest’estate non avevano mercato. Ora paghiamo il fatto che molti sono andati via, che si è infortunato Elia, e che abbiamo due giocatori fuori come Wisniewski e Reca, che in B fanno la differenza. Quando le cose non vanno bene vieni bastonato, dobbiamo cercare di cambiare il trend senza pensare a cosa è stato e cosa poteva essere. Dobbiamo pensare alla partita di Pisa e a quelle dopo. Siamo in una situazione di classifica non facile, però non è tutto finito. Sarebbe delittuoso pensarlo a 17 partite dalla fine. Penso si possa risalire la classifica. Sono consapevole che non sarà semplice”. 

In chiusura, una battuta sulla partita della prossima settimana, contro il Pisa: “Il Pisa aveva una squadra già strutturata, con 20-22 giocatori e l’80% li conoscevo. Tutto il gruppo era al completo, quando sono venuto qui sapevo che in 5-6 volevano andare via e non erano felici di rimanere. Non mi pento minimamente di essere venuto qui, la squadra la salviamo”, conclude.

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