Alla soglia dei 33 anni, li compirà il prossimo gennaio, Jeroen Zoet è un caso più unico che raro. Nel suo curriculum ci sono il doppio di presenze nelle Coppe Europee rispetto a quante ne abbia messe assieme con la maglia dello Spezia. E questo pur essendo arrivato all’inizio della sua quarta stagione in aquilotto. Con quella di ieri contro il Sassuolo in Coppa Italia, partita che lo ha visto tra i migliori in campo, sono 25 i gettoni in Italia contro le 48 apparizioni continentali, di cui 19 solo in Champions League.
In serie B non c’è nessun calciatore che vanti un passato di così alto livello come l’olandese, che ha scelto le colline della Val di Magra come casa e l’Italia come progetto di vita: calcio certo, ma anche famiglia, ovvero figli da far crescere in una cultura diversa. Ha accettato nell’estate del 2022 di rinnovare al ribasso pur di poter continuare in questo percorso. Ha accettato anche di essere l’alter ego di Provedel prima e di Dragowski poi.
L’anno scorso in campionato, con lui in campo, lo Spezia ha perso una sola partita su cinque disputate. La fatale trasferta di Roma all’ultima giornata, in cui per poco non è riuscito a parare un rigore a Dybala che avrebbe cambiato la storia. A gennaio 2023, con il polacco ko, giocò tre match di fila (una vittoria e due pareggi), poi si immolò a sua volta su Zapata dell’Atalanta in uscita e ne uscì con un ginocchio incrinato. Due mesi fuori, in un momento in cui sembrava davvero poter prendersi la maglia da titolare.
Gli era successo anche due stagioni prima. Partito titolare al debutto in serie A, gioca contro Sassuolo e una parte del match contro l’Udinese del 30 settembre 2020. Si fa male all’inguine durante un rinvio, infortunio assurdo che gli fa perdere quasi quattro mesi. Il club torna sul mercato tre giorni dopo, prende Provedel e così inizia la storia da gregario di lusso per Zoet.
Mai una parola fuori posto, peso specifico importante nello spogliatoio, punto di riferimento per i giovani. Tra chi gli chiede una parola, come Zovko (e presto i due portierini in carriera Plaia e Mascardi), e chi gli chiede un passaggio per il centro sportivo di Follo, come Bertola. Con cui poi anni dopo, da patentato e giocatore della prima squadra, si trova a condividere la difesa.
Se a gennaio dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile per Dragowski, tornato nel giro della nazionale della Polonia dopo l’infortunio dello scorso anno che gli ha fatto perdere il terno del Mondiale, potrebbe essere proprio Zoet a diventare finalmente titolare, affiancandogli un portiere di categoria da cercare sul mercato.